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Per salvare il matrimonio la chiesa si arrende e chiede aiuto alla psicologia

Antonio Gurrado

Al parroco di Gerenzago è venuta un'ideona: uno psicologo lo assisterà nei corsi pre matrimoniali. E la curia lo sostiene

C'è l'uxoricidio, c'è la violenza domestica, ci sono il divorzio e la fine dell'amore; ma c'è anche il parroco di Gerenzago al quale è venuta un'ideona per salvare la famiglia: da fine mese includerà nel corso prematrimoniale alcune lezioni di psicologia tenute da appositi professionisti. “Di certo per tenere in piedi un matrimonio un po' di psicologia non guasta”, ha dichiarato il don, spiegando che l'esigenza di far invadere la parrocchia dai terapeuti è dovuta alla necessità che i fidanzati riflettano sull'identità personale, sulla libertà interiore, sul reale contenuto del matrimonio e sull'inventività dell'amore. E la curia vescovile cosa dice di questo outsourcing? Dalla commissione diocesana per la pastorale familiare si guarda con favore all'iniziativa; un componente commenta che oggigiorno la Chiesa dà “grande importanza alle dinamiche di coppia e alla comunicazione a due. La gestione dei conflitti è un tema che riteniamo irrinunciabile, mirato a una sana igiene psicologica e comunicativa della coppia”. In questa dichiarazione sentimental-burocratese troviamo dunque non una ma ben tre notizie. La prima è che la Chiesa ha scoperto l'importanza della psicologia. La seconda è che in curia a nessuno è saltato in mente di prendere un dizionario e cercare cosa voglia dire in italiano “psiche”. La terza è che finalmente i preti iniziano a prendere coscienza della necessità che qualcuno si occupi della cura delle anime.

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