Niccolò Ammaniti (foto LaPresse)

Ho sognato Ammaniti che riceveva una laurea honoris causa

Antonio Gurrado

Se non avesse abbandonato gli studi di Biologia all'università, non sarebbe mai diventato uno scrittore

Ho fatto un sogno. Niccolò Ammaniti veniva insignito della laurea honoris causa in Filologia, Letterature e Storie presso il Dipartimento di Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali e Scienze della Formazione dell'Università di Foggia (prendete fiato) “per avere interpretato con la poesia più elevata la potenza letteraria della coltivazione più presente sul territorio nazionale (segnatamente della Capitanata): il grano; per aver colto con sguardo straordinariamente realistico il legame indissolubile tra il territorio della provincia di Foggia e la sua principale risorsa agricola e quindi socio-storica; per aver descritto con grande passione il rapporto osmotico tra uomo e natura legandolo soprattutto al Tavoliere delle Puglie”.

 

Fin qui, la realtà dei fatti: è successo davvero ieri. Il sogno consisteva invece nel fatto che Ammaniti, pur divertito dalla motivazione georgica della richiesta di conferimento, sul podio rimembrava i tempi in cui studiava Biologia alla Sapienza con successo tanto scarso da decidere saggiamente di mollare gli studi per darsi ai romanzi: se avesse pensato a laurearsi, non sarebbe diventato scrittore. Per questo, sognavo, non solo non accettava la laurea per sé ma anche, già che c'era, la revocava agli estensori della motivazione, esortandoli piuttosto (e qui il sogno si faceva meno chiaro) non capivo se ad andare a zappare la terra o a instaurare un rapporto osmotico tra uomo e natura, legandolo soprattutto al Tavoliere delle Puglie.

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