Tim Cook (foto LaPresse)

Tim Cook, la multa ad Apple e la Silicon Valley che governa le nostre anime

Antonio Gurrado

Sul lavoro usiamo clandestinamente i social come cristiani nelle catacombe; appaltiamo i nostri cuori alle app per incontri azzardati o alle acrobazie dei siti porno; afferriamo lo smartphone appena svegli e gli diamo la buonanotte in extremis con la stessa naturalezza con cui la nostra mano faceva il segno della Croce.

Tim Cook, che in Apple ricopre il ruolo di chief executive officer ossia di sommo sacerdote, ha diffuso una lettera enciclica piuttosto piccata, in cui stigmatizza la megamulta che l’antitrust dell’Unione Europea ha inflitto alla multinazionale per non avere pagato all’incirca tredici miliardi di tasse. Cook invoca per Apple una sorta di manomorta ecclesiastica, dovuta all’immenso beneficio che da decenni il culto della Mela ha potuto spandere sul continente, a cominciare dalla devota Irlanda; e poiché esordisce riferendosi al lontano momento di trentasei anni fa in cui Steve Jobs in persona, nel corso del proprio soggiorno terreno, fondò la prima sede operativa di Apple in Europa prima ancora di creare il Mac, l’enciclica di Cook potrebbe intitolarsi "In principio" oppure "Trigesimo sexto anno".

 

Va bene, si scherza, ma non avvertite un senso di dejà vu di fronte a quest’ingente scaramuccia? Non vi dice qualcosa la soddisfatta deferenza con cui il capo del governo ha accolto Mark Zuckerberg, che calando in Italia ha fatto tappa a Modena dove è apparso a due baristi increduli come se fossero sulla via di Emmaus? È che gli Stati governano sui nostri corpi ma gli informatici sulle nostre anime. Sul lavoro usiamo clandestinamente i social come cristiani nelle catacombe; appaltiamo i nostri cuori alle app per incontri azzardati o alle acrobazie dei siti porno; afferriamo lo smartphone appena svegli e gli diamo la buonanotte in extremis con la stessa naturalezza con cui la nostra mano faceva il segno della Croce. Considerate che se cambiasse l’ordinamento statale ce ne accorgeremmo a stento, mentre se ci rubassero l’iPad o ci estromettessero in eterno da Facebook potremmo anche suicidarci: allora capirete che la diatriba fra Europa e Apple è l’ultima puntata del conflitto millenario fra potere temporale e potere spirituale.

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