Donne che vogliono "migliorare" gli uomini e altre violenze di genere

Antonio Gurrado
Il terremoto gli ha soffiato la copertina ma, sull'Espresso in edicola, campeggia un dossier rosa che rivendica “Italia alle donne!” e che comprende, fra i vari, un articolo di Michela Murgia intitolato “La via femminile può migliorare anche i maschi”.

Il terremoto gli ha soffiato la copertina ma, sull'Espresso in edicola, campeggia un dossier rosa che rivendica “Italia alle donne!” e che comprende, fra i vari, un articolo di Michela Murgia intitolato “La via femminile può migliorare anche i maschi”. Essendo felice della mia amicizia con lei, mi è spiaciuto scoprire che intendesse migliorarmi in quanto maschio; io ho vari amici migliorabili ma me li tengo così come sono, altrimenti sarei un istitutore. Per fortuna, poi, la lettura dell'articolo conferma il ragionevole sospetto che l'argomentazione di Michela Murgia è non solo ben più complessa ma anche del tutto diversa, volta a un generale miglioramento della società e non dei maschi in quanto tali; resta comunque che il titolo infelice, contrastando l'intelligenza del pezzo, esprime il sentimento del settimanale e lo spirito del dossier.

 

Forse giova rammentare che l'entusiasmo di genere è uno dei più facili grimaldelli per chi vuole giustificare la violenza di genere: se quando ho di fronte una donna vedo un singolo individuo a cui mi lega un rapporto irripetibile, avrò interesse a proteggere quel rapporto; ma se in lei scorgo la rappresentante di un genere che intende migliorarmi in quanto maschio, posso camuffare la violenza da istintiva autodifesa. Volete una controprova? Eccola. Se Playboy finalmente prendesse il coraggio a due mani e producesse un dossier azzurro che rivendicasse “L'Italia agli uomini!”, dedicando un articolo a come migliorare le femmine, cosa credete che accadrebbe?

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