Francia, preghiere a Saint-Etienne-du-Rouvray nella chiesa dell'assalto (foto LaPresse)

Le "voci cattive che spingono alla violenza" che non bastano a spiegare l'estremismo islamico

Antonio Gurrado
Secondo Said Mahdy, dentista e imam del centro di cultura islamica di via Pallavicini di Bologna, che domattina parteciperà alla messa che l'arcivescovo celebrerà nella chiesa di San Benedetto in suffragio delle vittime della strage del 2 agosto, non è da ascrivere all'Islam la responsabilità dei recenti attacchi terroristici.

Non so quanti musulmani abbiate visto ieri in chiesa ma sappiate che ne manca ancora uno. Said Mahdy, dentista di Bologna e imam del centro di cultura islamica di via Pallavicini, non è andato a messa domenica perché l'arcivescovo monsignor Zuppi si trovava a Cracovia col Papa; parteciperà però domattina a quella che l'arcivescovo celebrerà nella chiesa di San Benedetto in suffragio delle vittime della strage del 2 agosto. Al dorsetto bolognese del Corriere, Said Mahdy ha spiegato che non si può ascrivere all'Islam la responsabilità dei recenti attacchi terroristici poiché “in tutte le religioni esistono delle voci cattive, che spingono alla violenza; dobbiamo contrastarle rimanendo uniti come islamici e poi insieme a tutte le altre religioni”.

 

Bene. Letto questo, mi sono ricordato che alla stazione di Bologna un cippo commemora le ottantacinque “vittime del terrorismo fascista”. Domani, a messa, l'imam Mahdy potrebbe approfittarne per proporre che queste parole vengano sostituite da: “Vittime del fatto che in tutte le ideologie esistono voci cattive, che spingono alla violenza”. Vediamo come gli rispondono.

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