Il problema dei giovani è l'obesità? Macché. I millennial sono i più magri (e anche i più sbronzi)

Redazione
Un sondaggio Gallup rivela che gli americani nati tra il 1980 e la metà degli anni ’90 fanno più uso di alcol, fumo e cibo spazzatura (ma sui social impazziscono per il veganesimo). Il loro tasso di obesità rimane il più basso se comparato alle altre fasce d’età. E non è un buon segno. Per essere felici, insomma, meglio calorie e Coca-Cola. Warren Buffett docet.

Una vita sregolata, senza però ingrassare. E’ questo lo scenario che un sondaggio realizzato da Gallup, e rilanciato da Bloomberg, sembra delineare per i millennial americani, cioè per i ragazzi nati tra il 1980 e la metà degli anni ’90. Secondo i risultati raccolti da Gallup nel suo "Indice di benessere", attraverso 2,3 milioni di interviste, i millennial sono la generazione che fa più uso di alcol, fumo e cibo spazzatura, eppure il loro tasso di obesità rimane di gran lunga il più basso comparato con le altre fasce d’età: il 20 per cento, contro il 32 per cento degli adulti appartenenti alla generazione X (tra i 37 e i 51 anni) e il 33 per cento dei boomer (dai 52 ai 70 anni).

 

Un risultato che contrasta con le abitudini di vita e di alimentazione che i millennial mostrano di seguire tutti i giorni. Il 23 per cento di loro dice infatti di fumare (contro il 22 per cento di quelli della generazione X e il 20 per cento dei boomer), mentre il 13 per cento dichiara di bere almeno sette drink alcolici alla settimana, un dato che nella generazione X e nei boomer non supera la soglia del 12 per cento. I millennial, secondo il sondaggio Gallup, sono anche la generazione con l’alimentazione peggiore: solo la metà di loro dichiara di aver mangiato 5 o più porzioni di frutta e verdure almeno quattro volte nell’ultima settimana, contro il 57 per cento della generazione X e il 60 dei boomer.

 

Nonostante queste cattive abitudini, come detto, i giovani millennial restano i più magri. Non solo, la loro è l’unica generazione che dal 2008 al 2015 ha conosciuto un calo (dello 0,6 per cento) del tasso di obesità, in forte crescita invece in tutte le altre fasce d’età (+4 per cento per la generazione X e +3 per cento per i boomer).

 


L'evoluzione del tasso di obesità nelle generazioni tra il 2008 e il 2015. Fonte: Gallup, rielaborato da Bloomberg.


 

Secondo Dan Witters, direttore di ricerca dell’Indice di benessere redatto da Gallup, questa inaspettata dinamica potrebbe essere determinata dalla minore disponibilità economica dei millennial. Circa il 12 per cento di loro risulta essere infatti al di sotto della soglia di povertà (fissata a 12,316 dollari annui), mentre il 27 per cento non guadagna più di 36 mila dollari: “Ciò può spingere a consumare cibi più economici e veloci, ma anche più poveri dal punto di vista nutrizionale” ha spiegato Witters a Bloomberg.

 

Insomma: i millennial non hanno ascoltato affatto i diktat dei circoli onusiani sulla corretta alimentazione e pur sfoggiando sui social network pratiche modaiole, veganesimo e affini, seguono abitudini sregolate. A questo punto meglio la dieta ipercalorica a base di Coca-Cola e barrette al cioccolato che fa felice Warren Buffett.

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