Gianna Sigona, consigliera comunale M5s di Ragusa

In attesa della democrazia diretta, in Sicilia una consigliera comunale M5s rivorrebbe il fascismo

Redazione
“Noi eravamo fascisti, siamo rimasti fascisti e saremo sempre fascisti”. “Io non festeggio, l’Italia non è libera. Il 25 aprile è iniziata l’occupazione”. A scriverlo è Gianna Sigona, consigliera comunale di Ragusa.

C'è il 25 aprile che più che Liberazione, dovrebbe trasformarsi in liberazione dal petrolio. E così alcuni parlamentari M5s sono andati a incontrare i cittadini di Genova perché il movimento "mantiene la sua coerenza e le sue stelle ambientali". Così scrive l'M5s Camera News sul blog di Beppe Grillo. C'è poi la democrazia diretta, mantra e ossessione a cinque stelle, ribadita anche da Davide Casaleggio qualche giorno fa presentando "Il blog delle Stelle" e l'associazione Rousseau. C'è infine il M5s reale, quello dei cittadini eletti democraticamente, che alla democrazia preferisce però i post con i busti di Benito Mussolini e gli incitamenti al fascismo.

 



 

“Noi eravamo fascisti, siamo rimasti fascisti e saremo sempre fascisti”. “Io non festeggio, l’Italia non è libera. Il 25 aprile è iniziata l’occupazione”. A scriverlo è Gianna Sigona, consigliera comunale di Ragusa del Movimento 5 stelle.

 

E poi le foto con i busti del Duce. "Sono un’artigiana, li ho fatti io quei lavori in pietra lavica e ne sono orgogliosa. Pubblicizzo i miei lavori: dai santi al carretto siciliano, a Hitler".

 

La giustificazione è inappuntabile: “Siamo in democrazia e sono libera di pensare quello che voglio. Se Mussolini non avesse perso la guerra non avremmo considerato la sua figura in questo modo. Molte cose che ha fatto lui c’è le stiamo godendo ancora ora”.

 

E' il contesto che mette qualche dubbio. Ma è la democrazia diretta, bellezza; sono i cittadini che scelgono, e se i cittadini hanno scelto così si vede che va tutto bene.

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