Il Centro Olio in Val d'Agri

"Nel pieno rispetto della legge". Così Eni si difende dalle accuse dei pm di Potenza

Redazione

L'azienda è indagata per presunti illeciti nella gestione dei reflui petroliferi e per lo "sforamento" dei limiti delle emissioni in atmosfera del Centro Olio in Val d'Agri.

"Perché, in materia ambientale, le Procure non si affidano alle analisi fatte da dipendenti pubblici, come l'Ispra e l'Arpa?". Se lo è chiesto il professor Carlo Federico Grosso, difensore dell'Eni, nell'incontro con i giornalisti dopo il deposito dei risultati degli approfondimenti tecnici e scientifici "condotti da consulenti di fama internazionale" in vista della discussione al Tribunale del Riesame del prossimo 15 aprile nella quale l'azienda chiederà il dissequestro di due vasche del Centro Oli e del pozzo di reiniezione "Costa Molina 2" di Montemurro (Potenza). L'Eni è stata indagata per presunti illeciti nella gestione dei reflui petroliferi e per lo "sforamento" dei limiti delle emissioni in atmosfera del Cova (Centro Olio in Val d'Agri).

 

"Nelle sue attività al Centro Oli di Viggiano (Potenza) - al centro dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata - l'Eni ha sempre agito "nel pieno rispetto della legge", dicono gli approfondimenti, che inoltre sottolineano come "la qualità dell'aria intorno" ai due centri "appare caratterizzata da livelli di concentrazione che si attestano su valori significativamente inferiori ai rispettivi limiti normativi".

 

Anche per quanto riguarda la salute dei dipendenti del Cova, i dati emersi dagli accertamenti evidenziano il rispetto delle norme sanitarie dell'azienda. Dall'esame di 688 cartelle sanitarie e di rischio è infatti emerso che "oltre il 90 per cento dei lavoratori dell'Eni in Val d'Agri è in sostanziale buona salute. L'analisi complessiva delle cartelle dei dipendenti in forza sia nel Centro Oli di Viggiano (Potenza) sia nelle aree di pozzo ha evidenziato sei casi di tumore, tutti non correlabili ai fattori di rischio espositivi presenti nell'impianto", hanno detto stamani, a Potenza, i consulenti interpellati dall'Eni.

 

"I dati ci danno tranquillità", ha sottolineato il capo dell'Ufficio legale dell'Eni, Massimo Mantovani.

Di più su questi argomenti: