Stop ai facili allarmismi: le violenze in Italia sono in netto calo

Roberto Volpi
Non lasciarsi guidare dalle percezioni, ma guardare i numeri

Roma. Se si potesse rivolgere al popolo italiano dai 14 anni in poi la seguente domanda: “Secondo voi, in Italia, negli ultimi anni, gli omicidi in generale e gli omicidi di cui sono vittime le donne, e le violenze, (sempre in generale e contro le donne) sono in crescita o in diminuzione?”, non c’è dubbio alcuno s’avrebbe un plebiscito di risposte del tipo: “Ma in crescita, che razza di domanda”. Se si potesse poi chiedere allo stesso popolo italiano quanto vasta sia tale crescita, la risposta sarebbe scontata. Intendiamoci, nelle indagini demoscopiche le risposte sono preordinate e secche: non sono apprezzative, dunque non c’è la possibilità di commenti.

 

Mi sono divertito a esprimere quello che sono sicuro essere lo stato d’animo pressoché generalizzato di fronte alle due domande in questione. Il perché è presto detto: degli omicidi in generale e contro le donne (l’italiano “femminicidio”) e delle violenze contro le donne – segnatamente di quelle sessuali – si fa un gran parlare da tutte le parti, e sempre in termini catastrofici. Con una specificazione che non manca mai: che questo peggio trova il suo brodo di coltura, e al tempo stesso il suo palcoscenico di gran lunga più importante, nella famiglia. Ah, benedetta innocenza di chi non dubita che le cose non possano che stare nei termini in cui ci vengono raccontate.  Perché invece non stanno così – non queste, almeno.

 

In Italia ci sono assai pochi omicidi, punto primo. Abbiamo un tasso di omicidi per milione di abitanti che ci colloca agli ultimi posti d’Europa e del mondo. Tra questi pochi omicidi la quota delle donne – punto secondo –  è di un terzo da sempre, e si tratta di una quota ordinaria, nient’affatto eccezionale nel panorama internazionale. E infine, punto terzo: è tutto prepotentemente in calo. Tutto. Omicidi e violenze e stalking. In generale e sulle donne. Questo terzo punto merita un focus a parte.

 

Secondo i dati del ministero dell’Interno (polizia) nel periodo marzo 2014-marzo 2015 rispetto al periodo analogo marzo 2013-marzo 2014 si sono registrate queste variazioni percentuali dei fenomeni che ci interessano: omicidi volontari meno 15,5 per cento (con vittime femminili meno 22,6 per cento); lesioni meno 10,7 per cento (con vittime femminili meno 13,8 per cento); percosse meno 13,5 per cento (con vittime femminili meno 17 per cento); minacce meno 12,8 per cento (con vittime femminili meno 15,2 per cento); violenze sessuali meno 21,3 per cento (con vittime femminili meno 22,3 per cento); maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli  meno 12,6 per cento (con vittime femminili meno 14,8 per cento); atti persecutori meno 24,6 per cento (con vittime femminili meno 24,8 per cento). Una sfilza ininterrotta di “meno” su cui fermare bene l’attenzione. I dati in questione, che mostrano diminuzioni assai consistenti di tutti i delitti (nessuno escluso) vengono a seguito di contrazioni quasi altrettanto consistenti verificatesi nel periodo marzo 2013-marzo 2014 rispetto al periodo marzo 2012-marzo 2013.

 

Non siamo insomma in presenza di una qualche “annata eccezionale”, bensì di una tendenza. Tendenza ch’è ancora più accentuata per quanto riguarda i delitti contro le donne: non c’è un solo delitto, tra quelli del tipo esaminato (violenze e stalking) che non abbia registrato una più marcata contrazione di vittime femminili. Ancora un’osservazione, sulla famiglia. Gli omicidi in ambito familiare diminuiscono “solo” del 7,9 per cento (rispetto al meno 15,4 per cento complessivo), mentre i maltrattamenti in famiglia o contro i fanciulli diminuiscono del 12,6 per cento, una percentuale che è in generale più bassa di quelle relative agli altri delitti.

 

Ma tutti questi altri delitti – omicidi compresi – compiuti fuori dalla famiglia, quanto della loro forte contrazione devono proprio alla famiglia? Nelle famiglie si compiono dei delitti (il cui numero risulta essere comunque in calo), e ciò è indiscutibile. Ma quanti delitti, proprio grazie alle famiglie, vengono evitati? Un aspetto, questo, di cui la comunicazione fa ben poca menzione. Il coraggio della denuncia è aumentato, specialmente tra le donne e nelle famiglie. Cosicché la formidabile contrazione dei delitti di violenza e stalking verso le donne è ancora più significativa.

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