Operazioni antiterrorismo a Bruxelles (foto LaPresse)

Le operazioni antiterrorismo a Bruxelles e Regeni. Le notizie del giorno, in breve

Redazione
Tutto quello che è successo oggi in Italia e nel mondo senza fronzoli, fuffa e divagazioni.
DALL'ITALIA

 

 

Palazzo Chigi: "Determinati a fare piena luce su morte Regeni”. Secondo fonti governative, l’esecutivo italiano è fermamente intenzionato a chiarire le circostanze che hanno portato alla morte in Egitto del ricercatore italiano Giulio Regeni. Non convince la ricostruzione fatta dalla polizia egiziana, secondo la quale il giovane sarebbe stato vittima di una banda di criminali comuni.

 


 

L’italiana dispersa a Bruxelles è morta. Patricia Rizzo, la funzionaria della Commissione europea di nazionalità italiana, della quale non si erano avute più notizie dagli attacchi terroristici di martedì nella capitale belga, è morta. A dare la conferma è stata la famiglia.

 


 

Sicurezza, via libera alla banca dati Dna. Il governo ha annunciato la creazione di una banca dati del Dna, che raccoglierà i profili genetici delle persone condannate o detenute. Per il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si tratta di “uno strumento decisivo nella lotta al terrorismo”.

 

Un marocchino residente a Chieti è stato espulso dall’Italia per aver “plaudito” alle azioni dello Stato islamico e aver “manifestato l’intenzione di andare a combattere in Siria”.

 


 

“Disponibili a intervento in Libia”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, specificando comunque che attualmente “non ci sono spedizioni militari sul punto di partire”.

 


 

Banche, primo utilizzo del fondo garanzia. La Popolare di Bari è la prima banca ad avvalersi della garanzia statale sulla cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs) varata dal governo a febbraio. Per il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il Gacs s’è dimostrato “uno strumento utile”.

 

Come confermato da fonti della maggioranza, il governo starebbe lavorando alla cessione di una seconda tranche di quote di Poste italiane, dopo la decisione di rinviare al 2017 la privatizzazione di Ferrovie dello Stato.

 

 

 

DAL MONDO

 

 

Continuano le operazioni anti-terrorismo a Bruxelles. Arrestati tre uomini nella capitale belga, uno nel quartiere di Forest, uno a Saint-Gilles e uno a Schaerbeek, dove è stato messo in atto un raid massiccio in cui un sospetto è stato ferito e un robot ha fatto brillare il contenuto del suo zaino. La procura ha inoltre confermato che le impronte di Najim Laachroui, che si è fatto esplodere martedì nell’aeroporto, sono state trovate sulle bombe usate al Bataclan di Parigi.

 

Secondo le autorità belghe due degli arresti, quello di Forest e di Saint-Gilles, sarebbero legati a un’altra operazione compiuta giovedì notte dalla polizia francese a Parigi, dove è stato catturato un uomo ricercato per terrorismo dall’agosto 2015.

 


 

L’esercito siriano verso Palmira. Continua l’avanzata dell’esercito di Damasco verso la città patrimonio Unesco conquistata lo scorso maggio dallo Stato islamico. Oggi le truppe sono entrate nello storico castello di Palmira, a pochi chilometri dalle rovine principali. Mosca ha annunciato di aver compiuto 41 raid aerei in appoggio ai governativi negli ultimi tre giorni.

 

Almeno 29 morti in una cittadina a pochi chilometri da Baghdad, dove un attentatore suicida dello Stato islamico si è fatto esplodere in uno stadio durante una partita di calcio. In Yemen un triplice attentato con autobomba ha fatto almeno 22 morti.

 


 

Aggiornato il processo ai giornalisti turchi. Can Dundar e Erdem Gül, direttore e caporedattore del giornale Cumhuriyet, erano stati arrestati a novembre con l’accusa di aver rivelato segreti di stato. Il procedimento penale a loro carico, che sarebbe dovuto iniziare oggi a porte chiuse, è stato rimandato al primo aprile.

 

Un giornalista saudita, Alaa Brinji, è stato condannato a cinque anni di reclusione per avere “insultato i governanti e incitato l’opinione pubblica”.

 


 

L’Indiana contro l’aborto dei bimbi Down. Il governatore dello stato del Midwest, Mike Pence, ha firmato una legge che rende illegale l’aborto se al feto è stata diagnosticata la sindrome di Down. E’ il secondo stato americano ad approvare una legge simile dopo il North Dakota.