Italia No triv? No, grazie!

Redazione

Manifesto fogliante per una rivoluzione tecnologica, capitalistica e liberale. Perché dire “no” (o astenersi) al referendum ipocrita sull’estrazione di gas. La sostenibilità discende da lavoro e investimenti. Scrivi a [email protected]

Il 17 aprile 2016 i cittadini italiani saranno chiamati a votare contro l’interesse nazionale e a privare le prossime generazioni dei bacini domestici di idrocarburi, in stragrande maggioranza di gas naturale. Noi non parteciperemo a questo esercizio democratico inquinato dall’ipocrisia.

 

I nove presidenti di regione che propongono il referendum giocano con le risorse energetiche nazionali e l’impiego di migliaia di lavoratori per calcoli politici. I movimenti protestatari, come i No Triv, agitano questioni senza senso e trovano in loro i padrini perfetti. Possiamo immaginare quanto sia felice un mondo affrancato dai combustibili fossili, ma non sarà oggi e non ci sarà mai se con il “sì” al referendum verrà dissipata una cultura tecnica pluridecennale e la possibilità immediata di investire capitali.

 

Abbiamo bisogno di quella che il professore Giulio Sapelli ha definito una “rivoluzione tecnologica capitalistica e liberale” in ognuno dei settori decisivi per la tutela dell’ambiente, per il miglioramento della vita su scala planetaria. Dobbiamo superare i problemi energetici senza distruggere l’ambiente, investendo i profitti in una lunga fase di impiego massiccio del gas naturale a riduzione dell’uso di combustibili inquinanti ad alto contenuto di carbonio. Bisogna smettere di imbottire le nuove generazioni con utopie da happy few, care ai pensatori senza concetto del capitalismo verde che rifuggono la scienza e si rifugiano in una moderna forma di superstizione. La sostenibilità, cari cittadini e cari ragazzi, va guadagnata con lauree in ingegneria, chimica, fisica ecc. E ne devono beneficiare tutti, non solo chi abita un orticello di proprietà cosiddette comuni. Le preoccupazioni di alcune comunità rivierasche per le “trivelle” sono comprensibili, ma possono risolversi soltanto con la conoscenza approfondita del problema, e anche questo costa fatica. Le aziende non devono chiudere, come chiede l’Ipocrita Collettivo che senza gas o benzina non saprebbe come scaldarsi o muoversi, ma devono produrre a livelli di efficienza sempre più alti. L’ambientalismo di buon senso deve mettere forte pressione sulle compagnie energetiche affinché investano e non smettano di sviluppare tecnologie avanzate.

 

 

Per sottoscrivere, manda una email con nome e cognome (indicando azienda, associazione o partito di appartenenza) a [email protected]

 

 

Hanno già firmato:

Giulio Sapelli (Università Statale di Milano), Francesco Forte (Università Sapienza di Roma), Franco Debenedetti (presidente Istituto Bruno Leoni), Guido Roberto Vitale (presidente Vitale & Co.), Chicco Testa (presidente Assoelettrica), Salvatore Rebecchini (presidente Simest), Carlo Cerami (avvocato, presidente di Investire Sgr), Sergio Scalpelli (presidente Associazione Pier Lombardo), Francesco Galietti (Policy Sonar),  Ernesto Auci (Firstonline), Ugo Calzoni (ex manager Lucchini), Pierluigi Magnaschi (direttore Italia Oggi), Riccardo Ruggeri (ex manager Fiat, editorialista Italia Oggi), Piercamillo Falasca (direttore Strade), Stefano Cingolani (Ottimisti e Razionali), Rosa Filippini (Amici della Terra), Patrizia Feletig (Contro l’Italia dei
No), Sergio Morandi (Rockhopper Italia), Andrea Ketoff (Confindustria energia), Franco Nanni (Roca, Ravenna Offshore Contractors Association), Gianni Bessi (Consigliere regionale Emilia Romagna, Pd), Giannantonio Mingozzi (Vicesindaco Ravenna), Vito Giuzio (Consigliere regionale Basilicata, Pd), Domenico Tantillo (Assomineraria), Giovanna Santilli (Assomineraria), Rossella Pardi (Assomineraria), Salvatore Carollo (Assomineraria),  Stefano Silvestroni (Rosetti Marino), Gianfranco Magnani (Rosetti Marino), Cesare Gemignani (Rosetti Marino), Stefano Osti (Rosetti Marino), Stefano Linari (Rosetti Marino), Lucio Scudiero (Iip), Sergio Polito (Tecnimont), Antonio Pica (Irminio Srl), Michelangelo Miceli (Irminio), Graziano Lonardi (Cosmi Spa), Carlo Alberto Galeazzi (Cosmi), Daniele Delfino (Cosmi), Ettore Franchini (Cosmi), Cristina Ravagli (Micoperi Spa), Andrea Kotlar (Micoperi), Fabio Ciantia (Micoperi), Marco Montanari (Micoperi), Andrea Comuzzi (Micoperi), Guido Baldini (Micoperi), Giovanni Fontana (Micoperi), Massimo Dapoto (Total Italia),
Maurizio Giunchi (Fores Engineering), Michele Ferro (Abicert Sas), Emilio D’Ettore (Impresub), Antonio Astolfi, Marina Beccantini, Sveva Biocca, Giuseppe De Filippi, Monica Giarda, Ida Leone, Andrea Moretti, Federica Prestinenzi, Stefano Ragugini, Manuela Venturini Renzo Righini (F.lli Righini)

 

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