Il paradosso del Colorado: scuole finanziate con la marijuana

Giovanni Battistuzzi

Lo stato americano nel 2015 ha incassato 996 milioni di dollari dalla vendita di cannabis e 135 milioni sono entrati nelle casse dello stato che ne ha impiegati 35 nel settore scolastico. Alcune infografiche per capire il fenomeno della marijuana legale.

 

Roma. Era il primo gennaio 2014 quando lo stato americano del Colorado iniziò a consentire la vendita per uso ricreativo della marijuana in 212 smart shop e in 493 centri medici. Un percorso inziato nel 2000 quando una petizione popolare venne accolta dal governo locale e venne dato il via libera prima alla produzione e in seguito all'utilizzo della cannabis per fini terapeutici. Giovedì il governo federale ha pubblicato un riepilogo dei dati sul consumo e sui ricavi complessivi nei primi due anni di legalizzazione. Nel 2015 le vendite hanno raggiunto i 996 milioni di dollari, 135 dei quali entrati nelle casse statali. Un sensibile aumento rispetto ai dati del 2014 che segnavano ricavi totali per 699 milioni e 76 in imposte.

 

 

Tasse sulla marijuana in Colorado
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Dei 135 milioni di dollari raccolti in tasse, 35 verranno utilizzati nel settore scolastico. La scelta di utilizzare parte dei proventi della vendita legale della cannabis venne presa sin dal 2000 quando il governo di allora decise che la legalizzazione per uso terapeutico avrebbe dovuto produrre benefici per la popolazione e si decise di devolvere il 15 per cento della tassazione per la modernizzazione del comparto scolastico e per la creazione di materiale informativo e per seminari di sensibilizzazione sull'utilizzo della droga e sugli effetti di questa sull'organismo.

 

 

Consumatori e introiti statali
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E' precipitato in numero di sequestri di cannabis importata o prodotta legalmente: 3,5 tonnellate rispetto alle 36 del 2013. Va detto che negli ultimi tre anni si è sensibilmente abbassato anche il numero di sequestri alla frontiera con il Messico: si è passati dalle 2.430 tonnellate del 2013 alle 1.538 dell'anno scorso. Secondo le stime fornite dalla polizia frontaliera americana il danno provocato agli spacciatori del solo Colorado si può calcolare tra l'1 e l'1,8 miliardi di dollari dal primo gennaio 2014.

 

[**Video_box_2**]Secondo il report rilasciato dal governo sarebbe diminuito anche il numero di utilizzatori di cannabinoidi di circa il 7 per cento nell'ultimo anno, dell'11,5 per cento da quando è stata legalizzata, mentre è rimasto inalterato percentualmente il consumo ricreativo per i fumatori abituali.

 

Com'è possibile che nonostante la diminuzione del numero di consumatori siano aumentate le entrate statale? Semplice, il turismo. Il numero di persone che si recano in Colorado per passare le vacanze è aumentato del 8,9 per cento in due anni, creando un indotto di circa 1,8 miliardi di dollari nel 2015.

 

 

La scorsa estate il Foglio aveva pubblicato un girotondo di opinione per chiedersi se fosse arrivato il momento di dire sì allo spinello libero.

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