Renzi assume Jim Messina per risolvere i problemi del Pd (come consigliato dal Foglio mesi fa)

Redazione
Lo scorso giugno consigliammo a Matteo Renzi di affidare la macchina organizzativa e propagandistica del partito a un uomo di esperienza e successo come Jim Messina. E oggi, sette mesi dopo da quel consiglio, si scopre chi sarà l'uomo a cui il premier ha affidato la strategia per vincere il referendum: Jim Messina.
"Ciò che è mancato in questi mesi al premier, ragione per cui la sua base sociale è sfilacciata, mobile, incerta, in continuo movimento, è un punto elementare e lineare. E’ che Renzi più che di un Nico Stumpo avrebbe bisogno di un Jim Messina, formidabile uomo chiave della macchina e della propaganda di Obama prima, e dei conservatori inglesi oggi. Uno con cui portare avanti non una battaglia organizzativa ma una battaglia culturale dentro il proprio partito, attraverso la quale coinvolgere  iscritti ed elettori del Pd (non sempre le due cose sono coincidenti)".

 

Così scrivevamo sul Foglio il 17 giugno del 2015, consigliando a Matteo Renzi di affidare la macchina organizzativa e propagandistica del partito a un uomo di esperienza e successo come Jim Messina. E oggi, sette mesi dopo da quel consiglio, Claudio Tito su Repubblica svela chi sarà l'uomo scelto dal presidente del Consiglio per gestire la campagna sul referendum costituzionale che dovrebbe decidere il futuro politico del premier ("Se perdo lascio", ha detto qualche giorno fa): Jim Messina.

 

"Da Washington – scrive Tito – nei prossimi mesi si trasferirà in Italia. Sarà lui infatti, il 'guru' di Matteo Renzi per i prossimi impegni elettorali". […] Messina e il capo del governo si erano conosciuti lo scorso anno. Ma l'incontro finale per firmare l'accordo c'è stato mercoledì scorso a Roma. Il suo datore di lavoro fino ad ottobre sarà dunque il Pd".

 

"Door to door", il "porta a porta" che è servito a rieleggere Barack Obama nel 2012, e analisi continua dei big data: studio della distribuzione territoriale degli elettori, sondaggi e rafforzamento dei punti deboli. Per vincere il referendum e restare in politica Renzi si affida a uno che fino a oggi non ha praticamente sbagliato un colpo. 100 mila euro di compeso, fa sapere ancora Tito su Repubblica, e un altro contratto in vista delle politiche. Ma solo in caso di vittoria.