L'Europa, gli insetti e la psicosi del no

Redazione
Per una volta l'Europa toglie un divieto invece di metterlo, ma si tratta solo di insetti nel menù. Perché l'opinione pubblica dominata dalla psicosi del “no” è un segnale di disprezzo per la libertà della persona.

La decisione assunta dal parlamento europeo di consentire l’importazione di cibi esotici e di additivi alimentari tecnologici ha suscitato proteste da parte di chi ha la passione per i divieti, come era già accaduto per gli ogm. Al di là del merito della questione, che riguarda una fascia assai limitata di consumo, andrebbe invece apprezzato il fatto che le istituzioni europee, che ci hanno abituato a restrizioni immotivate e talora cervellotiche, per una volta abbiano scelto in questo caso la via della liberalizzazione.

 

La passione per i divieti è diventata una delle caratteristiche più curiose di una mentalità dirigistica che paradossalmente si è diffusa proprio in una generazione che tanti anni fa manifestava con lo slogan libertario e anarcoide del “vietato vietare”. Imporre ad altri, attraverso leggo o regolamenti, scelte che dovrebbero essere lasciate alla libertà e alla responsabilità personale è un vezzo che nasce dal desiderio di esercitare una autorità simbolo di una presunta superiorità etica o estetica o addirittura gastronomica.

 

Quelli che possono sembrare fatti e atteggiamenti poco rilevanti, e in molti casi lo sono, rivelano in realtà una mentalità che rifiuta la sostanza del principio di unicità e libertà della persona, ossia è il tratto distintivo della civiltà occidentale.

 

L’idea che qualcuno abbia il diritto di decidere se un altro può o no mangiare un piatto a base di alghe, anche se sembra apparentemente irrilevante, rivela una mentalità secondo cui le scelte e i comportamenti individuali debbono essere messi sotto tutela da parte di chi si sente “adulto” e quindi in grado di emanare decreti e divieti.

 

[**Video_box_2**]L’Europa può dare segnali importanti sia in un senso che nell’altro, ed è interessante osservare che in questo caso a scegliere la via della liberalizzazione siano state le più importanti formazioni storiche, quella popolare e quella socialista, che rappresentano bene o male i punti di riferimento del bipolarismo e quindi della democrazia e dell’alternanza. Contro si esprimono i settori, dai Verdi al cartello reazionario cui aderisce anche Lega, che insidiano il bipolarismo senza riuscire a proporre alternative costruttive. La libertà è un valore altissimo, difficile da difendere ma va sostenuta in ogni occasione, anche quella di magiare quello che si vuole.

Di più su questi argomenti: