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L'importanza di nominare “Gomorra”

Renzo Rosati
Se i pm citano Saviano e De Cataldo per rendere pop le indagini. “Peggio di Gomorra”. Roberto Saviano e “Romanzo criminale” sono i riferimenti più gettonati dagli inquirenti e dal circo mediatico per illustrare la puntuale inchiesta sul calcioscommesse di fine campionato, intitolata “Dirty soccer”.

Roma. “Peggio di Gomorra”. Roberto Saviano e “Romanzo criminale” sono i riferimenti più gettonati dagli inquirenti e dal circo mediatico per illustrare la puntuale inchiesta sul calcioscommesse di fine campionato, intitolata “Dirty soccer”, intanto che sui tg girano a rullo i video targati Polizia di Stato di arresti all’alba tra dirigenti del Neapolis e della Puteolana, magazzinieri del Santarcangelo, e grafici della ragnatela che dalla serie D e Lega Pro riporta alla ‘ndrangheta e ai Balcani. Forse perché questo calcio minore, tra vecchi centravanti ingrassati e traduttrici dal serbo, non ha lo stesso appeal, diciamo, di un Beppe Signori, dello zingaro Ilievski, dei sospetti su un Antonio Conte, eccoci dunque a “Gomorra”. Con il Giornale che un mese fa, inconsapevole, paragonò gli ultras ai personaggi di Saviano, con Aurelio De Laurentiis (proprietario del Napoli) che pare voglia intitolare “Natale a Gomorra” il prossimo cinepanettone.

 

In America si è scherzato sul “Padrino”, lo ha fatto anche Robert De Niro, così come “Pulp Fiction” prendeva in giro certi film sulla mafia. Ma qui con “Gomorra” non si sgarra, e dunque ecco “Dirty soccer” a ristabilire le cose, a segnalare un’emergenza malavitosa e sociale che restituisce a Saviano il rispetto che merita. E forse perché non bastava, perché Gomorra era in fondo un titolo-iperbole, e poi la camorra non quadra con la ‘ndrangheta, ecco allora la Direzione antimafia di Catanzaro tirar dentro “Romanzo criminale”, benché il giudice Giancarlo De Cataldo l’abbia ambientato a Roma. “E’ ai ragazzi che si affacciano al mondo del calcio che gli attori protagonisti di questo nuovo romanzo criminale arrecano il maggiore danno”, scrive il pm prima di addentrarsi nelle connection tra nuova ‘ndrangheta, “élite della mafia imprenditrice”, “aggravanti mafiose e transnazionali”.

 

[**Video_box_2**]Con Saviano e De Cataldo si va sul sicuro, tra bestseller, film e fiction di successo – le riprese della seconda stagione di “Gomorra” sono appena iniziate – letture nelle scuole, talk-show. L’omaggio letterario-politico e il  rimpallo di citazioni sono garanzia di paginate, inviati vip, e anche, hai visto mai, tutela democratica sulle intercettazioni a strascico, ora insidiate dalla riforma. Che qui non mancano ovviamente, e giusto per non farsi mancare nulla si accenna ai soliti Galliani e Lotito: che con le scommesse non hanno a che fare, però ecco intanto spuntare un’indagine bis, “un’ondata di perquisizioni della Guardia di Finanza” per verificare accordi sui diritti tv tra Sky e Mediaset. Insomma il complotto, tutto quadra. O quasi. Ricordate Mafia Capitale? E’ ancora lì con i suoi furfantelli di Roma nord, e di veramente mafioso per ora non si è visto nulla. E l’inchiesta sulle coop by John Woodcock con il vino di D’Alema? Trasferita in Emilia. Meglio mettersi al riparo di Saviano e De Cataldo. (ren.ros.)