Beppe Grillo (foto LaPresse)

I piani industriali non li fanno le procure

Redazione
La pagliacciata di Grillo, l’Eni, il vDay che servirebbe contro gli sfascisti.

La comparsata messa in scena da Beppe Grillo durante l’assemblea dell’Eni, a prima vista, poteva sembrare una replica delle solite esibizioni del comico prestato alla politica, destinata a ottenere un po’ di visibilità mediatica e poco più. A guardare meglio, però, si intravede in questo attacco sgangherato a una delle rarissime eccellenze economiche italiane anche il riflesso di una sindrome più preoccupante: quella di voler diroccare con argomenti mediocri, in cui il “sistema corruttivo” è tutto e al contempo niente, quei “poteri”, in questo caso economici, che non si sottomettono allo strapotere giudiziario e alla sua logica: come già fu fatto con la Banca d’Italia, con accuse poi risultate infondate. L’Eni agisce, per quel che riguarda l’approvvigionamento di materie prime energetiche, in zone del mondo dominate in gran parte da consorterie tribali, da regimi autoritari o da democrazie corrotte. Lo fa in competizione con altre grandi imprese che sicuramente non sono dirette da crocerossine. Accusare un’impresa che agisce in queste condizioni di esportare comportamenti immorali è ridicolo prima ancora che autolesionista. Se l’Eni riesce tuttora a estrarre gas in Libia è sicuramente perché è riuscita a stabilire un modus vivendi con le formazioni tribali del luogo, e da un certo punto di vista bisognerebbe prendere come esempio un modello aziendale che riesce a realizzare i suoi obiettivi in zone complesse facendo peraltro affluire ricchi dividendi alle esauste casse dello stato.

 

Quello che in generale emerge dalla retorica sfacista del pensiero debole grillino è un tentativo (diffuso nel paese) di buttare fango addosso a un campione nazionale senza rendersi conto che tirare uova contro strutture aziendali che contribuiscono a rafforzare il tessuto industriale del paese è un modo come un altro per buttare fango addosso a se stessi. E il ragionamento vale non solo per Eni ma vale per tutte le altre occasioni in cui la cultura sfascista ha pensato bene di utilizzare alcune veline delle procure per provare a distruggere l’immagine di altri campioni nazionali (pensiamo al caso di Finmeccanica, ma potremmo andare avanti per ore). Il partito dei Masanielli suggerisce di far scrivere alle procure i piani industriali dei giganti italiani. Verrebbe quasi voglia di organizzare un bel vDay al contrario.

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