Neoliberismo? Chiamate l'esorcista

Redazione
Abbiamo letto di tutto sul disastro aereo della Germanwings e sul suicidio con cui Andreas Lubitz ha ucciso altre 149 persone, ma su Rep. pure questa tragedia diventa figlia del mercato.

Abbiamo letto di tutto sul disastro aereo della Germanwings e sul suicidio con cui Andreas Lubitz ha ucciso altre 149 persone: discussioni sulla sicurezza aerea, sull’affidabilità delle compagnie low cost, titoli di dubbio gusto, analisi un po’ azzardate sulla fine del “mito della perfezione tedesca”, ma nessuno prima di Repubblica aveva avuto il coraggio di indicare il vero responsabile del disastro: il liberismo. E il libero mercato non sarebbe responsabile solo degli impulsi suicidi-omicidi di Lubitz, ma anche di quelli di Anders Breivik, il neonazista norvegese del massacro di Utoya, di James Holmes, il Joker della strage nel cinema di Aurora negli Stati Uniti, dei kamikaze dell’11 settembre e delle “migliaia di uomini e donne che a un ritmo crescente si ammazzano” nel mondo. “Esiste un filo comune che lega questi eventi” e questo filo è proprio il liberismo.

 

“A spingerli verso il gesto estremo è il senso di inadeguatezza rispetto alle aspettative sociali – scrivono a Rep. ispirati dagli scritti del sociologo Franco “Bifo” Berardi – agli obiettivi prefissati … dagli sponsor della società tardo-capitalista. Esiste una correlazione tra capitalismo e malattie mentali, tra neoliberismo e suicidio: si diffondono di pari passo”. Di fronte a un’analisi così profonda sarebbe superficiale affermare che una correlazione non indica un nesso di causa-effetto, come per esempio mostra un divertente sito che indica le correlazioni spurie tra il numero di morti annegati e i film di Nicolas Cage, oppure tra il consumo di margarina e il numero di divorzi nel Maine. Sarebbe anche inutile mostrare cifre alla mano come non vi sia neppure correlazione tra “liberismo” e “suicidi”, negli ultimi 20 anni ad esempio il tasso di suicidi è calato nei paesi Ocse, con punte superiori al 40 per cento in Danimarca ed Estonia; stesse evidenze per un paese che da poco si è aperto al libero mercato come la Cina, in cui il tasso di suicidi è calato quasi del 60 per cento. Non bastano certo i numeri a confutare la convinzione diffusa che il liberismo sia alla base di ogni patologia individuale e sociale, economica e sanitaria. Per Laura Boldrini la diffusione dell’ebola era un po’ colpa del liberismo, per Carlo Freccero la strage di Charlie Hebdo è colpa del neoliberismo, per Repubblica i suicidi e le malattie mentali sono colpa del neoliberismo. Il liberismo è causa di ogni male, è diabolico, e contro il Diavolo la logica e il buon senso non servono a niente. Ormai c’è bisogno di un esorcista.

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