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Il Tesoro cede il 5,7 per cento di Enel e incassa 2,2 miliardi

Redazione

La partecipazione del governo scende dal 31,24 per cento al 25,50 per cento circa del capitale sociale. Il titolo in calo a Piazza Affari.

Il ministero dell'Economia e delle Finanze  ha concluso la cessione di 540.116.400 azioni ordinarie Enel, corrispondenti a circa il 5,74 per cento del capitale della società, attraverso una 'accelerated book building' riservato a investitori qualificati in Italia e a investitori istituzionali esteri. Il corrispettivo della vendita, si legge in una nota del Tesoro, ammonta complessivamente a circa 2,2 miliardi di euro. A seguito dell'operazione, ricorda la nota, la partecipazione detenuta dal ministero dell'Economia in Enel è scesa dal 31,24 per cento al 25,50 per cento circa del capitale sociale. 

 

BofA Merrill Lynch, Goldman Sachs International, Mediobanca e UniCredit Corporate & Investment Banking, precisa la nota del Tesoro hanno svolto il ruolo di joint bookrunners nell'ambito dell'operazione il cui regolamento avverrà il prossimo 2 marzo. Il ministero dell'Economia si è impegnato con i joint bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni Enel per un periodo di 180 giorni senza il consenso degli stessi e salvo esenzioni come da prassi di mercato. Equita Sim e Clifford Chance hanno assistito il ministero nell'ambito dell'operazione, rispettivamente in qualità di advisor finanziario ed advisor legale.

 

Enel ha aperto in calo questa mattina a Piazza Affari. I titoli cedono l'1,9 per cento attestandosi a 3,97 euro.

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