Anche se ancora non esiste un progetto ufficiale della Apple Car, in rete spopolano progetti della concept car

La Apple car arriva davvero, pare

Eugenio Cau

La macchina di Apple ci sarà, pare. Sabato scorso lo scoop del Wall Street Journal che rivelava che “centinaia” di persone dentro ad Apple stanno lavorando a un progetto chiamato Titan per costruire un veicolo elettrico “che sembra un minivan”, ha dato consistenza a dei rumors.

La macchina di Apple ci sarà, pare. Sabato scorso lo scoop del Wall Street Journal che rivelava che “centinaia” di persone dentro ad Apple stanno lavorando a un progetto chiamato Titan per costruire un veicolo elettrico “che sembra un minivan”, ha dato consistenza a dei rumors – di cui anche il Foglio aveva dato conto – sul fatto che Apple stesse progettando una iCar. Nei giorni successivi i leak si sono moltiplicati (e questo di solito, per una compagnia che controlla la comunicazione ferocemente come Apple, significa che la dirigenza desidera che trapelino notizie) e il progetto segreto di Apple negli ultimi giorni è diventato molto meno segreto.

 

Già lo scoop del Wall Street Journal aveva informazioni interessanti. Apple, spiegava il Wsj, ha messo a capo del progetto Titan Steve Zadesky, vicepresidente del settore del product design ed ex manager di Ford, e dentro il team ci sarebbe anche Johann Jungwirth, ex ceo del settore ricerca e sviluppo di Mercedes Benz. Due uomini del mondo dell’auto, il cui compito sembra molto preciso. Ieri però il sito specializzato 9to5mac ha esteso questa lista, e a scorrerli tutti, i capi ingegneri destinati da Tim Cook al progetto Titan, sembra che davvero la macchina di Apple sia ormai inevitabile. Apple sta assumendo a ritmo sostenuto ingegneri e meccanici esperti in motori, trasmissioni, cambi a presa diretta, interni di automobile.

 

Alcune di queste assunzioni vengono da Tesla, l’azienda leader nella produzione di macchine elettriche di lusso, che già da tempo, pare, sta perdendo talenti in favore di Apple. Altri da grandi case automobilistiche come Ford. Poi c’è il caso di A123, una delle aziende più avanzate nella produzione di batterie per automobili elettriche che questa settimana ha denunciato Apple per averle sottratto cinque dipendenti il cui know how era fondamentale. Tra questi il direttore del settore automotive, Mujeeb Ijaz. “Apple sta sviluppando una divisione di produzione di batterie su larga scala per competere nello stesso settore di A123”, ha scritto l’azienda in uno dei documenti depositati per la denuncia. Gli stessi documenti dicono che Apple ha cercato di assumere anche esperti nella produzione di batterie da Lg, Samsung, Panasonic, Toshiba, Johnson Controls.

 

Oltre agli uomini, scippati o meno alla concorrenza, conosciamo anche i tempi. Bloomberg scrive che Apple progetta di iniziare la produzione della sua automobile nel 2020, e questa timeline è in linea con i tempi del settore: i produttori di solito impiegano dai cinque ai sette anni per progettare un’auto nuova, anche se alcuni analisti dicono che per iniziare un business come questo da zero di anni ne servono almeno dieci.

 

[**Video_box_2**]I rumors ormai sono così tanti e così precisi che è difficile negare che la Apple car sia quanto meno in uno stadio avanzato di progettazione. Alcuni analisti, tuttavia, continuano a considerare poco probabile che Apple stia entrando nel mondo dell’auto. Mashable, per esempio, scrive che quello dell’automobile è un mercato non adatto ad Apple: sovraffollato, fortemente sindacalizzato, dove è difficile creare un prodotto che, come l’iPhone, stabilisca un nuovo standard per l’industria. Questa settimana anche l’Economist si è mostrato scettico. E’ difficile, scrive il settimanale britannico, che Apple riesca a risolvere il problema delle batterie elettriche, ancora non abbastanza efficienti per sostituire davvero il motore a scoppio. Soprattutto, sarà difficile per Apple battere un’industria con un know how centenario che, al contrario di molti altri business che hanno subìto una disruption da parte delle compagnie del tech, investe moltissimo in ricerca e sviluppo. “Nel futuro le automobili saranno differenti ma i marchi resteranno probabilmente gli stessi”, scrive l’Economist.

 

Eppure gli indizi, le assunzioni, i leak (pilotati?) dall’interno di Apple si accumulano l’uno sull’altro. L’Apple car forse arriva davvero, e di qui al 2020 se i rumors continuano a uscire con lo stesso ritmo delle ultime due settimane saranno abbastanza per sommergerci.

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  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.