Cari indipendentisti, ecco perché la vostra battaglia ha un costo (finanziario)

Marco Valerio Lo Prete

Gli analisti di Deutsche Bank hanno appena pubblicato uno studio così intitolato: "Meglio per conto proprio?". Una indagine sugli aspetti economici dei movimenti indipendentisti in giro per l'Europa.

Gli analisti di Deutsche Bank hanno appena pubblicato uno studio così intitolato: "Meglio per conto proprio?". Una indagine sugli aspetti economici dei movimenti indipendentisti in giro per l'Europa.

 

Una prima considerazione dei tre ricercatori della banca tedesca – Frank Zipfel, Stefan Vetter e Daniel Pietzker – è la seguente: "Con il referendum indipendentista in Scozia e le consultazioni non ufficiali in Catalogna e Veneto, le aspirazioni separatiste in Europa hanno avuto di recente una forte spinta. Né il desiderio per una maggiore autonomia, in varie regioni del continente, è destinato a scemare nei prossimi anni".

 

Seconda considerazione degli economisti: "Nelle regioni che cercano una maggiore auto-determinazione, o anche la secessione tout court, gli aspetti emotivi e culturali giocano un ruolo, certo, ma pesano anche le motivazioni finanziarie. Anche se i movimenti autonomisti sono, per definizione, fenomeni regionali, esistono interessanti correlazioni con la situazione economica".

 

In un grafico, ecco per esempio rappresentato il fatto che quasi sempre le regioni che perseguono maggiore autonomia sono quelle con un reddito di molto maggiore alla media nazionale (cioè maggiore del 100%). E' il caso del Sud Tirolo e del Veneto in Italia.



Un altro aspetto che Deutsche Bank mette in risalto, a proposito del nostro paese: "E' indiscutibile che l'Italia del nord sopporti il maggior peso del processo di equalizzazione fiscale". A conclusioni simili – cioè al fatto che il contribuente di molte regioni del nord sia contribuente "netto" nel bilancio nazionale, mentre il contribuente delle regioni meridionali paga meno di quanto riceve – arrivano studi differenti e svolti con metodi vari. Ecco i risultati riassunti in un'infografica:



 

Conviene quindi a queste regioni mollare i loro stati nazione? Le conclusioni, sul punto, sono più sfumate. Gli analisti mettono in guarda da quella che chiamano "illusione finanziaria dell'indipendenza". In particolare Deutsche Bank sostiene che aumenterebbero i costi di finanziamento dello stato. "Lo svantaggio dei piccoli paesi può essere illustrato raffrontando Germania e Austria. Anche se l'Austria ha un pil pro capite superiore a quello della Germania, un debito pubblico più piccolo e un tasso di disoccupazione quasi identico, il premio sul rischio dei titoli sovrani austriaci è superiore. A causa del volume molto minore di emissione, i bond austriaci sono considerati meno liquidi e perciò gli investitori chiedono un premio maggiore". E non è questo l'unico inconveniente che potrebbe arrivare assieme alla tanto agognata indipendenza.

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