Mai più morbillo

Annalena Benini

Il movimento americano anti vaccini unisce repubblicani e liberal limousine. Vacciniamoci! Il Guardian ha definito la non vaccinazione “un atto violento” nei confronti dei nostri figli e dei loro amici. Non sarebbe libertà privata, insomma, ma conflitto pubblico con la sicurezza.

In una vignetta del New Yorker c’è un bambino seduto sul lettino del dottore, con pustole rosse su tutto il corpo e l’aria infelice. Davanti a lui, abbracciati, una madre e un padre eleganti e preoccupati. “Se prendi il morbillo la spiegazione è questa: i miei genitori sono idioti”. Perché non mi hanno vaccinato, in quanto libertari repubblicani contrari alle imposizioni statali, convinti che solo i genitori possono decidere come curare i loro figli, oppure non mi hanno vaccinato perché sono liberal ricchi e contrari agli Ogm e a qualunque componente chimica (liberal limousine, li chiamano). O non mi hanno vaccinato perché impauriti dalle connessioni senza fondamento scientifico con l’autismo: non importa che non ci sia alcun fondamento (lo studio pubblicato sulla rivista Lancet nel 1998 è stato totalmente screditato e all’autore è stata ritirata la licenza medica), basta conoscere genitori di figli autistici convinti che la malattia del figlio sia iniziata il maledetto giorno della vaccinazione, e il sospetto è già un gigante cattivo. Oppure: i miei genitori non mi hanno vaccinato perché sono hippie e credono nell’aromaterapia e nei mandarini, a volte abbracciano gli alberi e stimolano il sistema immunitario con docce gelate. Mia madre non mi ha vaccinato ma mi fa i tarocchi per vedere se mi ammalerò.

 

Il movimento anti vaccini è trasversale, unisce visioni politiche molto distanti e mescola tra loro la diffidenza verso la scienza, verso il governo, verso le multinazionali farmaceutiche, unita a un senso di sicurezza dovuto, intorno all’anno 2000, a una quasi sparizione del morbillo: in Italia c’è stato il calo del venticinque per cento dei vaccini contro morbillo e rosolia, e nel frattempo il morbillo è diventato più cattivo. Dopo un’epidemia di morbillo a Disneyland, in California (zona ricca piena di genitori con l’idea dell’invincibilità e della vita sana) e un terrore diffuso, Barack Obama ha detto che ci sono tutte le ragioni per vaccinarsi e nessuna per non farlo: “Dovreste vaccinare i vostri bambini”. Perché il calo dell’immunità del branco lascia tutti meno protetti. Il Guardian ha definito la non vaccinazione “un atto violento” nei confronti dei nostri figli e dei loro amici. Non sarebbe libertà privata, insomma, ma conflitto pubblico con la sicurezza. Non dico a quale categoria di genitori appartenevo, ma dopo la vignetta del New Yorker ho telefonato al pediatra e, chiedendo scusa, ho prenotato la vaccinazione contro il morbillo.

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.