Alexis Tsipras e Matteo Renzi (foto LaPresse)

“Una modesta proposta”

Il contagio economico greco si ferma. C'è quello politico

Marco Valerio Lo Prete

L’idea di Atene sul debito piace alle Borse. Renzi la può sfruttare, Merkel attendista.

Roma. E’ bastato il cambio di tono da parte della nuova leadership greca per rinfrancare i mercati europei. Il governo di Alexis Tsipras, leader del partito di sinistra radicale Syriza, si mostra aperto a soluzioni diverse a quelle sostenute finora di semplice cancellazione, o haircut, del suo debito pubblico monstre. Risultato: le Borse europee ieri hanno chiuso in rialzo, con quella di Atene che addirittura ha fatto segnare più 11,2 per cento. Le indiscrezioni alla base di tutto risalgono a due sere fa: di fronte agli investitori della City, il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha accennato alla possibilità di uno “swap” tra titoli di stato greci in mano ai creditori ufficiali e nuovi bond. Quelli in possesso della Banca centrale europea potranno essere sostituiti da “obbligazioni perpetue”, cioè senza scadenza; gli altri titoli in bond indicizzati alla crescita nominale greca. Le tecnicalità sono ancora tutte da approfondire; quel che per ora rileva è l’apparente disponibilità a un compromesso con Bruxelles e gli stati europei, dopo che i toni ultimativi delle prime uscite pubbliche di Tsipras e colleghi avevano fatto presagire il rapido avvicinarsi di un muro contro muro dagli effetti imprevedibili. 

 

Varoufakis – che ieri ha incontrato il suo omologo italiano Pier Carlo Padoan, entrando a Via XX Settembre ovviamente senza cravatta ma con zaino e trolley al seguito – si è dunque moderato? Lui scherza con i giornalisti, dice: “Ho sempre avanzato proposte senza troppe pretese”. Un gioco di parole per richiamare la sua “Modest proposal”, un manifesto “per risolvere la crisi dell’Eurozona” lanciato nel 2010 insieme a Stuart Holland, docente inglese di Economia all’Università di Coimbra (Portogallo), già consigliere di Jacques Delors. Da allora i due non hanno mai smesso di aggiornare questo dettagliato manifesto anti austerity, scevro di asperità ideologiche, raccogliendo adesioni anche nelle istituzioni comunitarie. Cosa pensa il collega Holland delle idee di Varoufakis che per ora hanno placato i mercati? “Il principio dell’obbligazione perpetua è un’alternativa molto assennata alla cancellazione del debito tout court – dice l’economista al Foglio – La maggior parte di detentori di titoli non vuole i propri soldi indietro ma l’assicurazione di ottenere un tasso di profitto”. Holland fa l’esempio della Bank of England che ancora rinnova i debiti con cui vennero finanziate le Guerre napoleoniche. L’idea di legare gli altri bond al tasso di crescita “è anch’essa assennata. Può incentivare gli stati membri dell’euro ad aderire a uno schema di emissione di titoli da parte del tandem Banca europea degli investimenti-Fondo europeo d’investimenti”, senza bisogno di mutare i trattati.

 

[**Video_box_2**]Holland non nega l’eventualità di un futuro “scontro” con la leadership tedesca. Berlino finora ha rigettato pubblicamente ogni haircut sul debito greco (pari al 174 per cento del pil); i contribuenti della prima economia del continente lo percepirebbero come un regalo immeritato al paese più colpito dalla crisi. La strategia attuale della cancelliera Angela Merkel sembra quella di prendere tempo, facendo avvicinare Atene al momento in cui i soldi degli aiuti internazionali inizieranno a scarseggiare. Non occorrerà attendere troppo: le scadenze di restituzione più corpose e proibitive saranno in estate. Oggi Varoufakis incontrerà Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, da cui dipende tra l’altro l’afflusso di liquidità d’emergenza alle banche greche. Giovedì incontrerà Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze tedesco.

 

Oggi però Tsipras vedrà il presidente francese François Hollande, dopo il bilaterale di ieri con il premier italiano Matteo Renzi. Quest’ultimo non si è sbilanciato sulle trattative sul debito greco (l’Italia è paese creditore), ma si è detto fiducioso della possibilità di un accordo in sede europea. “Come Alexis, penso che la politica sia l’arte di cambiare le cose”, ha aggiunto. Merkel attende.