Alexis Tsipras (foto LaPresse)

Tutto tranne Merkel. Quel fronte trasversale che sbaciucchia Tsipras per sgambettare la Germania

Redazione

Da Giorgia Meloni a Marine Le Pen, passando per Podemos e Salvini, in Europa impazza la Syriza mania che unisce destra e sinistra. Per ora. Un innamoramento generalizzato in chiave anti Troika.

Il successo elettorale di Syriza in Grecia ha ufficialmente aperto il fronte unico pro Tsipras in tutta Europa. Un innamoramento generalizzato che fa abbracciare tutta la sinistra, sia quella europeista che quella euroscettica, ma che fa breccia anche nella destra populista e antieuropea, da Giorgia Meloni, per stare in Italia, a Marine Le Pen.

 

Tutti con il quarantenne ingegnere, tutti a complimentarsi con lui per la vittoria, tutti a puntualizzare il loro "tsiprassianesimo", più o meno militante, che assomiglia più a tentativo di cavalcare l'onda di un hashtag di successo che un sincero in bocca al lupo fatto al leader della sinistra radicale greca. E poco importa se il "Forza Tsipras" lo si lanci su Twitter, su Facebook, lo si dichiari a giornalisti oppure lo si declami in qualche conferenza stampa. L'importante è dirlo, farlo sapere a tutti, essere con lui, rimarcare il proprio distacco dalla Troika, dall'austerity e da qualsiasi altra forma di europeismo burocratico. La moda d'altra parte è da un po' sempre la stessa e risponde allo slogan "dagli all'Europa", e poco importa se alla fine con l'Europa è necessario scendere a patti.

 

In questo grande abbraccio generale al futuro premier ci sono quelli più Tsipras degli altri, quelli della prim'ora che si sono sobbarcati pure un viaggio ad Atene per stare vicino al leader di Syriza. Tra loro quelli dell'Altra Europa per Tsipras, capitanati da Paolo Ferrero e Curzio Maltese, in primissima fila nell'esultare ieri in piazza con le bandiere rosse dell'ultima elezione e prontissimi a twittare messaggi bellicosi antieuro come: "Adesso rovesciamo quest'Europa come un calzino!"

 

 

C'era Pablo Iglesias, leader di sinistra dello spagnolo Podemos, che sale anche sul palco per lanciare la campagna anti Europa che porta avanti con zelo a casa sua, mentre twitta in comunione di intenti con i compagni greci


 


[**Video_box_2**]E c'è chi in Grecia non ci è andato perché distante da quel mare di bandiere rosse e che pur contrario nel pensiero politico trova in #Tsipras l'altoparlante giusto per rilanciare campagne antieuropee e anti rigore. Marine Le Pen plaude l'ingegnere greco sottolineando che "Con la vittoria della sinistra radicale di Syriza il popolo greco ha dato uno schiaffo democratico mostruoso all'Unione europea", lanciando un abbraccio simbolico al popolo greco scordandosi delle divisioni politiche, delle posizioni antitetiche con i compagni greci, per esultare per "il primo risultato della sofferenza senza precedenti subita dal popolo greco sotto l'influenza dell'Unione europea negli ultimi anni". Solidale con Marine anche Farage, che non rilascia dichiarazioni ufficiali, ma che fuori da un pub di Londra, intercettato da un cronista, sorride e si lascia scappare un "è un bel giorno per noi che ci siamo stufati dell'Europa" e poi su Twitter parla di partita di poker iniziata contro il potere della Bce.

Un'ubriacatura euroscettica che arriva anche in Italia e sfocia nella parte più lontana da Tsipras, dentro la Lega e Fratelli d'Italia. C'è Giorgia Meloni che esulta e parla di fallimento delle politiche della Troika;

 

C'è Salvini che incita la sua gente a fare come la Grecia con un "Adesso tocca a noi!", che spiazza un po' gli elettori che si ritrovano spaesati tra una vittoria di sinistra e un'esultanza anti europea.

 

E c'è Alemanno che fa festa dopo il voto greco, ma che chiarisce subito come sia solo un festeggiamento anti Euro e non pro Tsipras, perché "la sinistra sbaglia sempre".

 

E poi ci sono gli altri, che esultano meno e in silenzio fanno vacillare il totem del 3 per cento, aprendo al quantitative easing, a una flessibilità che non sia solo di facciata. Sottigliezze, ha vinto Tsipras. Evviva Tsipras.