Alexis Tsipras esulta per la vittoria delle elezioni in Grecia (foto LaPresse)

Basta sciocchezze, ecco perché l'Euro ha salvato la Grecia. L'ex premier Monti al Foglio

Mario Monti

La drammatica esperienza di Atene in questi anni, che ha portato alla grande vittoria di Alexis Tsipras nelle  elezioni greche, contiene tre insegnamenti per l'Italia.

A proposito di Troika. A differenza della Grecia, l'Italia è uscita dalla crisi finanziaria senza dover ricorrere alla troika, che a fine 2011 era pronta a partire per Roma. E non si è dovuto subire una politica economica come quella che la troika ha imposto alla Grecia, che “infiniti addusse lutti agli Achei”, come avrebbe detto Omero. Abbiamo dovuto fare sacrifici, ma ben inferiori a quelli imposti ai greci dalla troika, e non abbiamo perduto la nostra sovranità. I governi italiani l'hanno anzi utilizzata al tavolo europeo, a partire dal Vertice dell'Eurozona del giugno 2012 con lo scudo anti-spread, per migliorare la "governance" europea e orientarla agli investimenti e alla crescita.

 

A proposito di Costituzione. La Grecia ha una Costituzione molto “efficiente”. Per certi aspetti la si direbbe ispirata al modello che il governo italiano vuole introdurre al più presto. I parlamentari sono solo 300. Vi è una sola Camera. Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento ma se in tre scrutini non viene raggiunta la maggioranza richiesta, il Parlamento viene sciolto e hanno luogo nuove elezioni (ciò che avviene oggi). Questa Costituzione, la Grecia l’ha dal 1975. Ciò non ha impedito che sia stata condotta, da tanti governi di opposti colori, una politica economica e sociale pessima. Soprattutto perchè, malgrado il favorevole assetto istituzionale, non è mai stata fatta un’azione severa e duratura contro l’evasione fiscale, la corruzione, le connivenze tra politica e poteri economici. Sono questi i profondi mali dell’economia e della società in Grecia. Così come lo sono, in larga misura, per l’economia e la società italiana. Ecco perchè, prima di riporre grande fiducia nel miglioramento delle politiche economiche reso possibile da una riforma costituzionale, occorre considerare non solo i contenuti della riforma stessa, ma anche un’altra questione: se il clima politico e gli accordi necessari affinchè la riforma sia approvata possano comportare conseguenze, positive o negative, per la lotta contro l’evasione fiscale, la corruzione, le connivenze tra politica ed economia.

 

[**Video_box_2**]A proposito di Euro. L'euro è stato per la Grecia non la causa della crisi, ma il fattore che ha messo a nudo l'incompatibilità tra la tradizionale politica dei greci e una moderna economia europea. L'ingresso della Grecia nell'euro, probabilmente, è avvenuto troppo presto. Ma ha comunque costituito per quel Paese un “fattore verità” e un “fattore serietà” che hanno messo in mora i vecchi costumi e la vecchia politica. La grave crisi greca è figlia di queste tare. L’avvento dell’euro l’ha fatta emergere e ha spinto il Paese ad iniziare la propria trasformazione. La troika, esigendo che la trasformazione avvenisse ad una velocità non realistica, non ha giovato. In ogni caso, il popolo greco ha capito che la “colpa” delle drammatiche vicende di questi anni non è dell’euro, ma della tradizionale politica greca, corrotta, clientelare e inefficace, entrata in collisione con le esigenze di una moderna economia sociale di mercato, vera condizione per stare in Europa. Infatti, la grande maggioranza dei greci non vuole l’uscita dall’euro. Anche su questo noi italiani dovremmo riflettere, in un momento in cui alcune forze politiche chiedono l'uscita dall'euro.
Mario Monti, ex presidente del Consiglio

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