Il ministro della Giustizia Andrea Orlando (foto LaPresse)

"Ridotta l'emergenza carceri", dice Orlando

Redazione

Ricorso a pene alternative alla detenzione, lotta a corruzione e terrorismo. Idee per una riforma.

"L'emergenza carceraria è stata ridotta senza ricorrere a misure straordinarie" come l'amnistia e l'indulto. Così il ministro della Giustizia Andrea Orlando, nella sua relazione alla Camera sull'amministrazione della giustizia, ha tracciato i primi nove mesi del suo mandato, sottolineando come il numero dei detenuti sia sceso "a fine 2014 a 53.623 unità a fronte dei 62.536 di un anno prima". Un sensibile miglioramento delle condizioni carcerarie, ma che non deve distogliere l'attenzione della politica "dalla necessità di una riforma strutturale", che faccia scendere ancora il numero dei detenuti, "tramite il ricorso a forme alternative di detenzione", entro le 49.635 unità, ossia il limite massimo di posti disponibili nei penitenziari italiani.

 

Orlando ha chiesto alle forze politiche uno sforzo per migliorare il sistema giudiziario italiano: "Una giustizia efficiente è un importante obiettivo da raggiungere, un pilastro di ogni moderna democrazia. Faccio appello a tutte forze le politiche perché la giustizia non torni a rappresentare terreno di misera polemica, ma di collaborazione", ha detto Orlando. Il ministro ha quindi sottolineato il calo "costante dell'arretrato dal 2009 a oggi" delle pendenze della giustizia civile. "Rimane comunque elevato il livello del carico di lavoro dei tribunali, circostanza che si traduce, inevitabilmente, in un allontanamento nel tempo della risposta di giustizia ai cittadini e alle imprese".

 

Il ministro ha anche sottolineato la necessità di porre un limite alla corruzione e di come questa dinamica sia un freno all'economia e alla competitività dell'Italia all'estero: "Le inchieste dimostrano che la corruzione ha raggiunto dimensioni intollerabile anche per il frequente suo intreccio con le organizzazione di tipo mafioso. Questo ha effetti devastanti sul piano economico e per i cittadini".

 

[**Video_box_2**]Orlando ha sottolineato infine come siano "ineludibili nuove misure" che vadano a contrastare il ritorno di atti terroristici: "La crescente minaccia del terrorismo pone obbligo di un rafforzamento degli strumenti di prevenzione e repressione", evidenziando la necessità di adottare nuove misure per rendere selettivi e stringenti i controlli sui materiali che potrebbero essere usati per attentati e sulle misure contro gli stranieri combattenti". Secondo il ministro per combattere questo fenomeno sarebbe necessario introdurre "strumenti centralizzati di coordinamento delle investigazioni".

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