Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni (foto LaPresse)

In Francia resta l'allerta. Gentiloni: "Nessun paese vuole abolire Schengen"

Redazione

Prosegue la caccia ai presunti complici di Coulibaly. Migliaia di agenti a protezione delle scuole ebraiche del paese. Charlie Hebdo annuncia che continuerà a pubblicare vignette su Maometto. Sarkozy e Orban: "Basta immigrati". Ma il ministro degli Esteri italiani smentisce ogni discussione sull'abolizione dell'area di libera circolazione.

Amedy Coulibaly l'autore del massacro di quattro ebrei nel negozio kosher di Vincennes e prima ancora di una poliziotta "aveva senza alcun dubbio un complice". Ne è convinto il premier francese Manul Valls ribadendo che "la caccia continua". Nel giorno del massacro, il 9 gennaio, si era sospettato della compagna, Hayat Boumeddiene. La donna tuttavia aveva lasciato la Francia una settimana prima, il 2 e l'8 gennaio ha fatto ingresso in Siria. Ma oltre lla caccia ai complici di Coulibaly, la Francia sta concentrando i propri sforzi per assicurare la sicurezza degli obiettivi più sensibili. Il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve ha spiegato che 5.000 agenti e soldati proteggeranno le 700 scuole abraiche in tutto il paese, non solo a Parigi. Restano nella memoria della Francia i 4 ebrei, tra cui 3 bambini, uccisi a Tolosa proprio davanti una scuola ebraica elementare il 19 marzo 2012, dal 23enne franco-algerino Mohammed Merah. Ora gli stessi istituti sono tornati al centro dell'attenzione dopo il video postumo diffuso da un complice di Coulibaly in  cui l'attentatore accennava alla volontà di colpire una scuola ebraica nella capitale.

 

Il ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian ha affermato che oltre a proteggere le 700 scuole ebraiche francesi con 5.000 tra agenti e gendarmi, il governo francese schiererà fino a 10.000 soldati a protezioni dei cosiddetti siti sensibili, suscettibili di attacchi. Il prossimo numero del periodico, che arriverà nelle edicole mercoledì con una tiratura eccezionale di 1 milione di
copie, non rinuncia al suo "spirito" e quindi al "diritto alla blasfemia", ha anticipato l'avvocato del settimanale satirico, Richard Malka. "Non volevamo fare un numero necrologico", ha aggiunto il direttore Gerard Biard, né "essere lamentosi". "E' complicato, bisognerà gestire il futuro, le sepolture che ci saranno tutte questa settimana", ma il settimanale "sara' completato stasera", ha affermato Malka.

 

Mentre si studiano in Francia le contromisure da adottare contro i terroristi, dalla redazione di Charlie Hebdo hanno deciso di onorare la memoria di Charb e dei caduti nell'attentato dei fratelli Kouachi restando fedeli allo spirito redazionale ("Preferisco
morire in piedi che vivere in ginocchio") e annunciano che non smetteranno di pubblicare vignette su Maometto.

 

Gentiloni: "Nessuno intende abolire Schengen"

 

I governi europei intanto si interrogano sulle possibili contromisure per evitare che nuove stragi possano ripetersi. L'area di libera circolazione di Schengen è sempre più nel mirino dei politici francesi e non solo. "Nessun governo europeo parla di sospendere gli accordi di Schengen" sulla libera circolazione dei cittadini Ue "o di ristabilire i controlli alle frontiere". Lo ha precisato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, nel corso dell'informativa, nell'Aula del Senato, sulle conseguenze degli attacchi terroristici che hanno colpito la settimana scorsa Parigi. "Sacrificare la nostra libertà di circolazione - ha  
argomentato Gentiloni - per cui ci si è battuti per decenni sarebbe un prezzo inaccettabile da pagare al terrorismo e alla sua iniziativa. La discussione riguarda se mai la possibilità di consultare il sistema di informazione per l'attraversamento della frontiera esterna dell'Unione. Quindi - ha riassunto il capo della diplomazia - non si sta discutendo di ripristinare le frontiere ma di come utilizzare il sistema di informazioni tra i diversi paesi dell'Ue per chi vuole abbandonare la frontiera esterna". Il governo "sta compiendo ogni sforzo per garantire la sicurezza del nostro paese" di fronte a possibili atti di terrorismo, ha assicurato al Senato Gentiloni, ribadendo che "non risultano al momento segnalazioni specifiche" di minacce per l'Italia. "Il contesto in cui ci troviamo", ha però aggiunto, "deve suscitare preoccupazione per la dimensione generale della minaccia in cui ci troviamo".

 

[**Video_box_2**]All'indomani della marcia in cui si è stretto al rivale e successore Francois Hollande, Nicolas Sarkozy, tornato leader dell'Ump, prova a smarcarsi per rubare voti al Front National di Marine Le Pen. L'ex presidente afferma che alla luce della strage di Parigi l'immigrazione "se non è legata al terrorismo quanto meno complica le cose". "La questione dell'immigrazione dovrà essere soggetta a un dibattito profondamente accurato perché non possiamo continuare così. L'immigrazione che crea problemi di integrazione porta a creare comunità (chiuse, ndr)" dove le persone, ha proseguito Sarkozy, che hanno causato la strage al settimanale Charlie Hebdo - riferimento ai fratelli due franco-algerini Kouachi - si possono nascondere. Sulla stessa linea critica nei confronti della libera circolazione e, in senso più ampio, dell'immigrazione in sé, si sono posti anche altri governi europei. Dopo aver partecipato ieri alla marcia contro il terrorismo a Parigi, il controverso premier ungherese Viktor Orban, si è detto convinto che l'immigrazione vada fermata e ha chiesto all'Ue una dura risposta alla strage della settimana scorsa. "Non dovremmo considerare l'immigrazione solo come un dato economico perché porta solo problemi e rappresenta una minaccia per il popolo europeo. Pertanto l'immigrazione va fermata. Questa è la posizione dell'Ungheria", ha detto Orban considerando come unica eccezione i richiedenti asilo.