Mentre la difesa del Queens Park Rangers prova i passi per una nuova coreografia di danza, l’attaccante dello Sheffield United Jamal Campbell-Ryce li infila per il momentaneo 2-0. E’ la FA Cup, bellez

Befane e buffoni

Jack O'Malley

L’intelligenza di Steven Gerrard e le 400 modelle russe, la crisi del Barcellona e le tette scomode di Belen. Per il resto viva la FA CUP.

Londra. Oggi non si può iniziare a parlare di Premier League, calcio inglese e pallone in generale senza alzare il bicchiere traboccante di brandy in onore di Steven Gerrard, capitano del Liverpool che a fine stagione lascerà l’amore della sua vita, il Liverpool appunto, per andare a giocare lontano. Nella sua vita passata con la maglia dei Reds Gerrard ha avuto più delusioni che gioie, e gli è toccato pure beccarsi la maledizione di Mourinho che lo voleva al Chelsea dopo la Champions League vinta dal Liverpool nel 2005 (milanisti, ricordate?): Gerrard rifiutò, convinto di avere davanti a sé un decennio di trofei e vittorie. Lo Special One gli diede appuntamento proprio di lì a un decennio: “Vedremo chi avrà vinto di più, se i Reds o il Chelsea”. Per fortuna nella carriera di certi campioni non contano solo le coppe alzate, ma l’amore e il talento spesi per una causa. Gerrard, sulla cui coscienza peserà per sempre l’errore atroce che ha fatto perdere il campionato al Liverpool la scorsa stagione, ha avuto l’intelligenza di leggere i tempi: perché restare come un peso difficile da gestire, con le conseguenze a tutti ben note di avere una bandiera da far giocare a tutti i costi pena le polemiche di media e tifosi? Steven se ne andrà in un campionato farlocco, la Mls degli Stati Uniti. Ma a ben guardare è uno dei migliori cimiteri degli elefanti in circolazione. Ha scelto un finale accettabile. Sempre meglio che andare a giocare in Arabia, Cina, India. O in Italia.

 

We did it again. E poiché non c’è nulla di più bello del calcio inglese, permettetemi di levare un altro brindisi – e un rutto – in onore del turno di FA Cup giocato lo scorso weekend. Non troppe sorprese, per adesso, se si eccettua l’ormai rodato Sheffield United (terza divisione), per il quale mi pregio di simpatizzare fin dalla più acerba giovinezza, che ha infilzato per 3-0 il QPR (Premier League) a casa sua. Lo scorso anno arrivò fino in semifinale a Wembley, e nell’altra coppa, quella di Lega, ha già battuto il Southampton e deve solo sbarazzarsi del Tottenham prima della finale.

 

Scelte e sciolte. Prima di passare a temi più seri, un’ultima nota la lascio al calciomercato, iniziato ufficilamente ieri (“Adesso si fa sul serio”, titolava con involontaria comicità qualcuno). Non starò a ribadire il fatto che la serie A è ormai il posto privilegiato dai bolliti della Premier League per passare qualche mese di pensione, ma permettetemi di sottolineare che l’Italia non è manco più l’esportatore di talenti troppo forti per restare in patria. La storia di Cerci (per cui non scomoderei il paragone con i cervelli in fuga) è solo la punta di un iceberg di fallimenti che si sta sciogliendo come il ghiaccio nel whisky di uno yankee.

 

Irina Shayk non riesce a contenere la gioia: ha appena saputo che il procuratore del suo ragazzo, Cristiano Ronaldo, ha detto che il fenomeno portoghese chiuderà la sua carriera al Real Madrid

 

Forme e sostanza. I moralizzatori da social network tormentano ancora una volta Belen Rodriguez. Prima le sue forme disturbavano il traffico milanese e la pubblica quiete, ora disturbano le requie di Pino Daniele, che la starlette ha omaggiato via Instagram con lo stralcio di una canzone e una foto scollacciata bollata come sconveniente dalla buoncostume. A me come omaggio pare grandioso, un trionfo di bellezza che dovrebbe suscitare applausi commossi, non polemiche sterili. Quando morirò vorrei essere anche io omaggiato con le forme sublimi di una donna, essere che notoriamente è un ponte fra la terra e il cielo, fra i tormenti di quaggiù e la pace perfetta del dopo. Se a ricordarmi sui social network ci saranno ragazze con le tette di fuori, potrete parlare a ben vedere di “dolce morte”. Tali manifestazioni di femminile grazia, a quanto ne so, male non fanno. Non sono come gli assalti a cui è sottoposto quotidianamente Yaya Touré. A un giornale ivoriano il centrocampista del City ha spiegato che orde di donne lo cercano ossessivamente, lo assillano, si propongono in modo esplicito, turbano la sua quiete privata. Lui deve cambiare spesso numero di telefono, darne uno fasullo, chiudersi in casa, respingere gli assalti ormonali. Lui ama la moglie e le è fedele, come cantava anche Francesco Tricarico vuole “una vita tranquilla”, tutta casa, moschea e campo da calcio, senza distrazioni e assalti femminili. Forse il fatto di essere inarrivabile e irreprensibile aumenta il fascino agli occhi delle fan che farebbero di tutto per una notte in compagnia del fenomenale centrocampista, secondo forse soltanto a Chuck Norris. Sicuramente vorrebbero avere lo stesso problema molti giocatori del Duisburg, che non potevano credere ai loro occhi quando si sono presentati in un albergo scelto come meta del ritiro invernale e hanno trovato 400 modelle russe che erano nella stessa struttura per un concorso di bellezza. Probabilmente non il contesto ideale per preparare la seconda parte della stagione. La società ha immediatamente deciso di cambiare luogo del ritiro, per la delusione dei giocatori ma per la gioia dei commentatori, che hanno potuto tirare fuori dagli archivi vecchi aneddoti e studi scientifici farlocchi che dimostrano che il sesso migliora le prestazioni sul campo, oppure le peggiora o non fa nessuna differenza.

 

[**Video_box_2**]Barça alla deriva. Prima di sbronzarmi faccio un ultimo brindisi, a Luis Enrique e alla dirigenza del Barcellona. In pochi giorni ci hanno regalato più gioie loro che strafalcioni Massimo Ferrero in sei mesi: Messi in panchina nella sfida persa contro la Real Sociedad, la sospensione dal mercato per presunte porcherie sui tesseramenti, il licenziamento di Zubizarreta e le dimissioni di Puyol. Ora manca una bella eliminazione in Champions contro il Manchester City e stappiamo brandy per tre giorni.

 

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