Il presidente della Bce Mario Draghi e la cancelliera tedesca Angela Merkel (foto LaPresse)

Grecia fuori dall'euro? Per Bruxelles non se ne parla nemmeno. Ma le Borse crollano

Redazione

La portavoce dell'Ue ricorda ancora una volta che secondo i trattati europei l'adesione di uno stato alla moneta unica non è reversibile. A meno che non si cambino gli accordi tra i paesi membri. Piazze europee in picchiata. Euro ai minimi rispetto al dollaro.

Secondo i trattati dell'Unione europea l'appartenenza all'euro è irrevocabile. Lo ha ricordato, leggendo il testo, una portavoce della Commissione. A definire "irrevocabile" l'appartenenza di uno stato all'Eurozona è, come ha ricordato oggi la portavoce Annika Breidthardt, l'articolo 140, paragrafo 3 del Trattato dell'Unione europea.

 

Non è la prima volta, da quando è cominciata la crisi dell'Eurozona, che la Commissione, istituzione che ha per principale compito quello di "guardiana dei trattati" cita la lettera del testo per ricordare che l'uscita dall'Euro di un paese che ne fa parte non è un'opzione. Così come, conseguentemente, è già stato ricordato in varie occasioni che per considerare una tale eventualità sarebbe prima necessaria una modifica del trattato, la cui procedura prevede l'unanimità dei paesi, l'approvazione del Parlamento e le successive ratifiche, dove previsto, da parte dei parlamenti nazionali.

 

Sul futuro della Grecia, a fronte delle indiscrezioni della stampa tedesca secondo cui l'uscita dall'Unione monetaria non sarebbe considerato un dramma dalla cancelliera Angela Merkel, la Commissione ha indicato di non voler partecipare a  "speculazioni" né di commentare "voci, commenti su articoli di stampa". Ciò che aspetta la Commissione, "è il risultato delle elezioni politiche del 25 gennaio".

 

[**Video_box_2**]In ogni caso "dal primo gennaio l'unione monetaria ha 19 membri e dal 2016 si allargherà ulteriormente", ha indicato la portavoce. Quanto alla possibilità di rinegoziare il debito detenuto da stati e istituzioni Ue, la Commissione ha mantenuto la stessa linea di comunicazione: "Non entriamo nel merito di scenari speculativi che rischiano di entrare in contesti che non si pongono".

 

L'articolo 140 del Trattato Ue consolidato indica che il Consiglio "deliberando all'unanimità degli stati membri la cui moneta è l'euro e dello stato membro in questione, su proposta della Commissione e previa consultazione della Banca centrale europea, fissa irrevocabilmente il tasso al quale l'euro subentra alla moneta dello Stato membro in questione e prende le altre misure necessarie per l'introduzione dell'euro come moneta unica nello stato membro interessato". Tutto si gioca sul termine "irrevocabilmente": l'interpretazione della Commissione e del Consiglio è che la stessa adesione all'euro è irrevocabile.

 

Il rischio 'Grexit' fa tremare i mercati

 

L'incertezza politica in Grecia e il timore che, dopo le elezioni politiche del 25 gennaio, Atene possa uscire dall'euro, fanno tremare i mercati. Il cosiddetto 'Grexit' rafforza l'aspettativa che la Bce possa speditamente muoversi verso l'acquisto dei bond governativi, mettendo sotto pressione le borse europee e l'euro. Il listino di Atene cede oltre il 4 per cento. Milano chiude intorno al 5 per cento, mentre Londra, Francoforte e Parigi perdono oltre lo 0,5 per cento. Gli indici della Borsa ateniese scivolano ulteriormente vicino a una perdita del 5 per cento.

 

Intanto l'euro scende ai minimi da 5 anni e mezzo a 1,1880 dollari, nettamente sotto quota 1,19 dollari. E anche sullo yen la moneta europea passa di mano ai minimi da 2 mesi a 142,86. Lo spread tra Btp e Bund invece tiene bene, in attesa delle mosse di Francoforte sull'acquisto dei bond, sotto quota 130 punti.

 

 

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