Alberto Sordi e Vittorio De Sica nel film "Il vigile"

Dialogo tra un pizzardone invisibile e un cittadino poco conciliante

Mario Sechi

Che fa? Concilia? E no che non concilio, caro vigile, perché l’avete combinata grossa, altro che mandrakata e ora mi deve spiegare, lei, prontissimo a elevare la contravvenzione in men che non si dica, come se la cava, come ne esce dal pasticciaccio brutto di Capodanno.

Che fa? Concilia? E no che non concilio, caro vigile, perché l’avete combinata grossa, altro che mandrakata e ora mi deve spiegare, lei, prontissimo a elevare la contravvenzione in men che non si dica, come se la cava, come ne esce dal pasticciaccio brutto di Capodanno. Otto assenti su dieci, l’ultima notte del 2014, quella degli auguri, del concerto, dei botti, del gelo sul Cupolone. Avete usato il certificato medico come arma di distrazione di massa, la donazione del sangue come soluzione allo scontro sindacale.

 

Cintura di sicurezza? Allacciata. Lei dice che anche il Comune ha sbagliato? Guardi, caro vigile, le credo, ma l’escamotage da azzeccagarbugli per accucciarsi al tepore di casa no, quello è proprio inaccettabile. So bene che in Campidoglio qualche giorno prima s’erano svegliati con un “cribbio, non abbiamo programmato la notte di Capodanno”, so che non c’è stata l’adesione allo straordinario, so che, ormai in piena emergenza, hanno cominciato a chiamare direttamente i vigili, so che le dita sulla tastiera del telefono sembravano millepiedi, so che c’è chi ha fatto squillare pure i numeri dei vigili in pensione e vai con tutto l’elenco, rigorosamente non aggiornato. So anche che questo fa parte della liturgica disorganizzazione di Roma Capitale, nessuna sorpresa. Non sapevo invece quanto fosse grande il vostro autolesionismo.

 

Stop! Sono già fermo da un pezzo, non se n’è accorto? Ah, lei mi ricorda che il piano del nuovo comandante è inaccettabile, che i 180 settori, le sei grandi aree e l’addio al servizio vincolato al municipio per voi è un errore. Dimenticavo, non volete neppure la rotazione obbligatoria degli agenti sul territorio una norma per evitare fenomeni di corruzione che pure ci sono stati e, perbacco, siete “in stato di agitazione” e preparate il primo sciopero della vostra storia. Bene, ho preso nota di tutte le rimostranze sul mio taccuino e in verità le dico, caro vigile, che avete proprio perso la magìa di un tempo. Ricorda questi versi di Gianni Rodari? “Chi è più forte del vigile urbano? / Ferma i tram con una mano. / Con un dito, calmo e sereno, / tiene indietro un autotreno: / cento motori scalpitanti / li mette a cuccia alzando i guanti. / Sempre in croce in mezzo al baccano: / chi è più paziente del vigile urbano?”. Quanto stridono questi versi con quello che siete diventati. Non siete più amati e dovreste interrogarvi, altro che “stato di agitazione”. C’era una volta il vigile, anche la vostra Befana è sparita, il Pizzardone non c’è più, siete un burocratico corpo di polizia municipale.

 

Patente e libretto! Cosa dice? Poco fa sono passato col rosso? Mi spiace, si sbaglia, posi il suo blocchetto delle contravvenzioni, stavolta è lei con i suoi colleghi ad aver commesso un’infrazione. Avete sbagliato, siete passati dalla parte del torto, i ruoli si sono invertiti e dunque mi corre l’obbligo di informarla che il Garante per gli scioperi ha aperto un procedimento e in base alle norme vigenti rischia una sanzione da un minimo di 2.500 a un massimo di 50 mila euro. La vedo stupito. Diritto di sciopero? E’ costituzionalmente garantito, certo, ma dentro le regole, non nella giungla dei caschi bianchi: legge 146 del 1990, è quella che disciplina il diritto di sciopero nei servizi pubblici. Non mi dica che avete tutti presentato un regolare certificato medico, per favore. Anche sull’operato di quei medici andrebbero chiarite molte cose. Per non parlare dei macchinisti dell’Atac, la sera di San Silvestro si sono presentati al lavoro in sette. La metropolitana più lenta del mondo, quella sera.

 

[**Video_box_2**]Tiri fuori il triangolo! Le consiglio un maggior distacco dalla vicenda, non sia persecutorio e la smetta di fischiare o le verrà una crisi respiratoria. Non so dove sia il triangolo in questa automobile. Vabbè che non sono Sylva Koscina per farmi condonare la contravvenzione, ma le assicuro che neppure il mitico Otello Celletti, il vigile di Alberto Sordi, la seguirebbe su questa strada. Ricorda cosa diceva l’impavido Celletti? “Aoh signori onorevoli assessori della giunta comunale! Aoh signori industriali! Aoh signor sindaco! Io qui faccio crollare il governo!”. Altro che cadere… ha visto cosa scrive il presidente del Consiglio Matteo Renzi su Twitter? “Leggo di 83 vigili su 100 a Roma che non lavorano ‘per malattia’ il 31 dic. Ecco perché nel 2015 cambiamo regole pubblico impiego #Buon2015”. Il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, ha annunciato la riforma prendendo il vostro cattivo esempio. E il vostro comandante, Raffaele Clemente, stamattina era in procura. Bravi, davvero, scena da applausi, ora avete tutti contro, ve la siete proprio cercata.

 

L’assicurazione? Pagata regolarmente. Non insista, io rispetto la legge. Sa che c’è? Non ho mai capito quanti di voi sono in strada e quanti in ufficio. Cambi fonte e mutano con un colpo di vento anche i numeri. Siete 6.300 ma a quanto pare solo il trenta per cento fa servizio di vigilanza esterno. No? Ecco, è la dimostrazione che qualcosa non va. Siete pochi? Mancano più di duemila unità? Mi spiace, caro vigile, avete battuto Tafazzi. Sa cosa dicono i cittadini? La notte di Capodanno non c’erano, è andato tutto bene lo stesso, allora è proprio vero che non servono. Circolareeee!

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