Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti e il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni (foto LaPresse)

L'Italia richiama l'ambasciatore dall'India. Pinotti: "Latorre resta in Italia"

Redazione

Per Gentiloni non si tratta di una chiusura definitiva ma è "il segno di un malessere". Il ministro della Difesa avvisa New Delhi che il fuciliere è gravemente malato e che non può lasciare il paese.

Si riapre il braccio di ferro diplomatico tra Italia e India sui marò. Il governo, "deluso e irritato" dalla decisione della Corte Suprema di New Delhi che ha respinto le richieste di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ha richiamato l'ambasciatore in India, Daniele Mancini, per consultazioni. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, durante un'audizione in Parlamento davanti alle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, insieme alla collega della Difesa Roberta Pinotti.

 

I due ministri hanno affermato che l'Italia è pronta a "qualsiasi passo" per risolvere la situazione e il richiamo dell'ambasciatore è solo la prima mossa, per concordare quelle successive. La prossima, ha anticipato Gentiloni, potrebbe essere l'apertura di quell'arbitrato internazionale per cui tutto è pronto, ma che era stato 'congelato' intravedendo, nei rapporti con il nuovo governo indiano, la possibilità di una soluzione diplomatica con New Delhi.

 

Pinotti ha ribadito "le attuali condizioni di Massimiliano Latorre non possono consentire la sua partenza dall'Italia, dove era rientrato dall'India a metà settembre in seguito a un ictus. "Non è né un atto di sfida ne' una volontà di scontro, ma una serena e ferma presa d'atto di una situazione", ha spiegato Pinotti. Il governo italiano, ha assicurato, considera "una priorità il pieno recupero fisico di Latorre e non sarà fatto "nulla per mettere a rischio le sue condizioni". Gentiloni ha aggiunto che anche la situazione dell'altro fuciliere detenuto in India, Girone, "motivo di angosciosa preoccupazione" in Italia, "anche nel suo caso dal punto di vista delle ripercussioni mediche" di questo caso.

 

Il titolare della Farnesina ha precisato che il richiamo dell'ambasciatore per consultazioni "non è la rottura dei rapporti diplomatici con un paese, perché abbiamo bisogno di mantenere dei contatti diplomatici". "Il richiamo", ha spiegato il titolare della Farnesina, "è l'espressione di un malessere e la necessità di concordare alcuni passi con il proprio rappresentante diplomatico, che poi sono i passi di cui stiamo parlando".

 

[**Video_box_2**]Sta intanto registrando consensi la proposta odierna del presidente della Commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, che ha chiesto al governo di "istituire una cabina di regia che includa rappresentanti di opposizione per coordinare le iniziative sui marò". La proposta è "ragionevole", ha commentato Gentiloni, mentre Pinotti l'ha definita "seria". "Sicuramente - ha assicurato la titolare della Difesa - troveremo le modalità affinché possa essere il più costruttiva possibile per una soluzione che tutti auspichiamo".