Il ministro dell'Economia Per Carlo Padoan (foto AP)

Padoan: "Sforare il tetto del 3 per cento sarebbe un boomerang"

Redazione

Il ministro dell'Economia dopo l'Ecofin respinge la tesi secondo cui una deroga al rispetto dei parametri europei porterebbe la crescita. "Anzi", aggiunge, "non possiamo permettercelo".

Sfondare il tetto del 3 per cento di deficit/pil sarebbe un boomerang per l'Italia e un errore sia dal punto di vista delle regole di bilancio europee che dal punto di vista economico. Lo ha ribadito con molta forza il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan alla conferenza stampa al termine dell'Ecofin. "Pensare che sfondare il tetto del 3 per cento possa produrre più crescita è profondamente sbagliato", comporterebbe per un paese come l'Italia "un onere che non possiamo assolutamente permetterci, ci sarebbero effetti sulla crescita, che ci verrebbe immediatamente addosso, ci sarebbe una reazione negativa dei mercati finanziari", ha spiegato il ministro.

 

Padoan ha detto che la crescita economica per l'Italia "è fondamentale visto soprattutto l'onere del debito e la via per uscire dal debito è la crescita, non ci sono scorciatoie". Ma la crescita non arriva "con la bacchetta magica, soprattutto per un paese come l'Italia, ma attraverso la combinazione di riforme strutturali che aggrediscono gli ostacoli accumulati da vent'anni, lo stimolo degli investimenti privati, la prosecuzione del consolidamento in modo favorevole alla crescita e per il bilancio pubblico".

 

L'obiettivo del governo è "mantenere il sentiero di aggiustamento della finanza pubblica che continua, nel 2015 il deficit sarà al 2,6 per cento del pil, migliorando il consolidamento con riduzione delle tasse finanziate da tagli di spese, usare bene i soldi pubblici che sono limitati con riforme strutturali, come dimostra il caso del 'jobs act' e dell'abbattimento del cuneo fiscale sul costo del lavoro, con gli incentivi alle assunzioni e risorse per misure di sostegno alla disoccupazione".

 

[**Video_box_2**]Questo è il contesto in cui si colloca la posizione italiana, spiega Padoan, sui conti pubblici e gli impegni europei di bilancio. "Detto questo, pensare che sfondare il tetto del 3 per cento esplicitamente possa produrre più crescita è profondamente sbagliato dal punto di vista della fattualità economica, produrrebbe un immediata reazione negativa sui mercati finanziari", dato il debito italiano. Ciò avrebbe un effetto negativo anche "sulla crescita", "ci colpirebbe, ci verrebbe immediatamente addosso, sarebbe un onere che non possiamo assolutamente permetterci oltre al fatto che le regole vanno rispettate". E' una strada che non va bene "anche per convenienza economica", ha concluso il ministro.

 

 

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