Il presidente della Bce Mario Draghi (foto LaPresse)

Draghi prende tempo e inguaia le Borse

Redazione

La Bce allontana il quantitative easing e punta sull'asta Tltro che si terrà tra pochi giorni. "Nuove misure al vaglio per il 2015, ma al momento non è previsto l'acquisto di titoli stato.

La ripresa economica continua a essere modesta, l'economia dell'Eurozona non cresce, come confermato dai dati di novembre sull'andamento del pil nel terzo trimestre, e il percorso riformatore degli stati membri dell'Unione europea non accelera, è per questo motivo che il consiglio della Bce si è detto unanime sulla decisione di adottare nuove misure non convenzionali per agevolare la ripresa economica dell'Europa.

 

Al termine dell'ultima riunione operativa per il 2014 della Banca centrale europea Mario Draghi, ha annunciato che "lo staff della Bce sta già lavorando a progetti tecnici attuativi" per le nuove misure che verranno introdotte il prossimo anno non appena sarà completato lo studio su "gli stimoli attuati, le prospettive sulla stabilità dei prezzi e le dimensioni del bilancio": "Nei prossimi mesi le nostre misure allenteranno ulteriormente la politica monetaria in senso più ampio, sosterranno la nostra guida sui tassi di riferimento e rafforzeranno il fatto che ci sono differenze significative e crescenti nel ciclo della politica monetaria tra le principali economie avanzate", ha sottolineato Draghi.

 

E' ancora non attuabile invece l'adozione di un programma di alleggerimento quantitativo che preveda l'acquisto di titoli di Stato, nonostante questa possibilità sia stata discussa dal Consiglio Direttivo della Bce: "Abbiamo analizzato questa ipotesi ma siamo giunti alla conclusione che serva ancora lavoro", ha detto il presidente della Banca Centrale europea. Da Francoforte infatti c'è ancora fiducia che la seconda asta di Tltro, che si terrà fra pochi giorni, possa produrre un sensibile miglioramento che non renda necessario il ricorso al quantitative easing.

 

[**Video_box_2**]Aspettando le decisioni future dell'istituto di credito europeo, Draghi ha confermato che i tassi di interesse rimarranno fermi al minimo storico dello 0,05 per cento, anche perché il percorso di riforme strutturali degli stati membri è ancora "insufficiente" e ciò resta "un rischio per la salute complessiva dell'economia dell'Eurozona.

 

Al discorso di Draghi le borse europee hanno reagito negativamente. Gli analisti infatti si aspettavano un'accelerazione sul quantitative easing: Milano perde il 2,6 per cento, Parigi l'1,26, Francoforte l'1.