Matteo Renzi (foto LaPresse)

Non si vota nel 2015. Svolta di Renzi sulla legge elettorale. Si rafforza il patto del Nazareno

Redazione

Il presidente del Consiglio rassicura: Italicum "verrà utilizzato nel 2018, ma bisogna fare in fretta perché sono tante le riforme da approvare".

"E' assolutamente inaccettabile il collegamento tra riforma della legge elettorale e riforma costituzionale, come se questa fosse una forma di clausola da far condizionare l'entrata in vigore della legge elettorale", ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi parlando del programma di riforme che sta seguendo il governo e facendo il punto sull'Italicum. Il premier ha sottolineatoche non ci sono le basi inoltre per un'entrata in vigore della nuova legge elettorale prima del 2016, allontanando in questo modo le voci che insinuavano la volontà del segretario del Pd di andare alle elezioni anticipate.


Renzi si è detto compiaciuto dello stato di realizzazione del programma politico ma ha confermato che "non esiste la possibilità di collegare la riforma elettorale alla riforma costituzionale, andrebbe contro la Costituzione. Chi ha seguito i lavori parlamentari, sa che questo tipo di emendamento è già stato presentato ed è stato bocciato. Si può decidere - ha aggiunto Renzi - che la legge elettorale entri in vigore dal primo gennaio 2016, ma è inapplicabile un collegamento di questo tipo. Quindi, una clausola sui tempi si può fare, ma non collegamento tra riforma elettorale e riforma costituzionale".

 

Anche nel caso di una clausola di salvaguardia sui tempi e di una legge elettorale che entri in vigore a gennaio 2016, Renzi assicura che "la nuova legge elettorale sarà utilizzata nel 2018. Però va fatta subito perché é troppo tempo che aspettiamo. Sono tante le riforme, stiamo cambiando l'Italia e dobbiamo andare avanti con determinazione".