Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

Al solito il Cav. giganteggia

Giuliano Ferrara

Funambolico senz’altro, contraddittorio anche, pasticciato pure, e in diversi passaggi. Ma Berlusconi va di nuovo contro tutte le stanche diagnosi eutanasiche che lo perseguitano da molti anni, vittoria dopo vittoria, sconfitta dopo sconfitta, rincorsa dopo rincorsa.

Funambolico senz’altro, contraddittorio anche, pasticciato pure, e in diversi passaggi. Ma Berlusconi va di nuovo contro tutte le stanche diagnosi eutanasiche che lo perseguitano da molti anni, vittoria dopo vittoria, sconfitta dopo sconfitta, rincorsa dopo rincorsa. Giganteggia nel segno del common sense. E’ volontarista: risorgerò, farò, rappresenterò, guiderò. Ma poi va oltre il volontarismo e innesta la marcia del realismo: il patto del Nazareno non si smonta affatto, c’è accordo possibile su tutto, anche sulla legge elettorale; Salvini leader si può perfino discutere; i giovani sono belle facce che ascolto com’è mio dovere; il prossimo presidente della Repubblica deve essere un tipo equilibrato, e lo decidiamo insieme; sulle questioni fiscali ed economiche ho una linea nota e sperimentata, ora la rimpannuccio bene bene; se pensate che il voto in Emilia e in Calabria è la mia fine, ripensateci due volte, tre volte. E giù con abbondanti sorrisi, battute, ostentazione di simpatia autentica.

 

Quanto a Fitto e gli altri, ora si metteranno tutti a lavorare in un quadro dato e che ho fissato io perché non voglio più che chi governa su mandato popolare sia obbligato, come è accaduto a me l’11 novembre del 2011, a mollare per le pressioni interne e internazionali (il famoso colpo di stato). I giovani poi sono le lance della vittoria, come dice Plutarco, ma sotto un consiglio di anziani che li sorregge. Non si poteva dire e far meglio mentre il palazzo crepita di colpi a salve che salutano la sua scomparsa. L’omino della provvidenza c’è, continua a essere a suo modo fatale, brillante, vaudevilliano, e addaveni’ qualcuno in grado di sostituirlo alla guida del caos. Addaveni’.

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  • Giuliano Ferrara Fondatore
  • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.