Il sottosegretario al Welfare, Teresa Bellanova (foto LaPresse)

Il governo verso la riformulazione dell'emendamento sull'art.18. Ncd: "Mossa non concordata"

Redazione

Il sottosegretario al Walfare Bellanova parla di una reintroduzione del reintegro nel caso in cui il giudice dichiari nullo il licenziamento. E Sacconi minaccia: "Se così pronti a lasciare la commissione".

"Il governo presenterà un emendamento che riprenderà tutti quelli presentati sul tema per finalizzare il reintegro per i licenziamenti disciplinari". Lo annuncia il sottosegretario al Welfare, Teresa Bellanova, al termine della seduta della commissione Lavoro della Camera che sta lavorando al jobs act. La proposta di modifica, ha aggiunto, definirà il "perimetro delle tipologie" dei licenziamenti che prevedono il reintegro. L'intervento del governo, spiega Bellanova, si tradurrà in una  riformulazione degli emendamenti frutto dell'intesa raggiunta nella direzione Pd. "Ci sarà il reintegro - chiarisce conversando con i cronisti a margine dei lavori della Commissione - per le fattispecie in cui il licenziamento disciplinare sarà dichiarato da un giudice nullo o inesistente". Sarà inoltre confermato il reintegro per i licenziamenti disciplinari, mentre gli altri casi sarà previsto "l'indennizzo crescente con l'anzianità, come per i licenziamenti economici. 

 

"Non risulta che il testo dell'accordo fra Sacconi e Poletti sia quello appena annunciato dal sottosegretario Bellanova. Ribadiamo che per noi la regola è l'indennizzo economico con casi limitati e specifici di licenziamenti disciplinari". Lo afferma in una nota Sergio Pizzolante, capogruppo Ncd in commissione Lavoro alla Camera e vice presidente del gruppo a Montecitorio, commentando il preannunciato emendamento del governo sul reintegro in caso di licenziamenti disciplinari. "L'annuncio della sottosegretario Bellanova con riferimento all'emendamento del governo sull'articolo 18 non corrisponde a quanto concordato". Lo dichiara in una nota il capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi. "Se vedessimo un testo diverso da quello che conosciamo ce ne andremmo dalla Commissione e si aprirebbe un bel contenzioso nella maggioranza", aggiunge.