Mario Draghi, presidente della Bce (foto LaPresse)

La Bce taglia le stime sul pil dell'Eurozona a +0,8 per cento nel 2014

Redazione

Per il 2015 atteso un +1,2 per cento. Il calcolo precedente parlava di un +1 per cento per quest'anno.

I consulenti economici della Bce tagliano le stime sul pil dell'Eurozona portandole al +0,8 per cento nel 2014, al +1,2 per cento nel 2015 e al +1,5 per cento nel 2016. Lo riferisce il bollettino economico della Bce che cita i risultati della più recente 'Survey of Professional Forecasters'. Le precedenti stime parlavano di una crescita nei prossimi tre anni dell'1 per cento, dell'1,5 per cento e dell'1,7 per cento.

 

Stando a quanto riporta il bollettino della Bce, a partire dalla scorsa estate i dati e i riscontri delle indagini congiunturali più recenti hanno indicato nel complesso un indebolimento della dinamica di crescita nell'area.

 

Organismi pubblici e privati segnalano, spiega la Bce, una revisione al ribasso della crescita del pil in termini reali nell'orizzonte di proiezione fino al 2016, ferme restando le prospettive di una modesta ripresa economica. "Tale quadro è sostanzialmente in linea con l'attuale valutazione del Consiglio direttivo" spiega il bollettino. Da un lato, la domanda interna dovrebbe essere favorita dalle misure di politica monetaria, dai miglioramenti in atto nelle condizioni finanziarie, dai progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali, nonché dal calo dei prezzi dell'energia che sostiene il reddito disponibile reale. La domanda di esportazioni, inoltre, dovrebbe beneficiare della ripresa mondiale. Dall'altro lato, è probabile che la disoccupazione elevata, la cospicua capacità produttiva inutilizzata e gli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori pubblico e privato continuino a frenare la ripresa.

 

I consulenti economici della Bce tagliano le stime sull'inflazione dell'eurozona portandole allo 0,5, all'1,0 e all'1,4 per cento rispettivamente per il 2014, il 2015 e il 2016. Lo si legge nel bollettino della Bce che cita i risultati della più recente 'Survey of Professional Forecasters'. Le precedenti stime erano di un tasso di aumento dei prezzi dello 0,7, dell'1,2 e dell'1,5 per 2014, 2015 e 2016. La previsione puntuale media per le aspettative di inflazione a più lungo termine, sottolinea l'Eurotower, si colloca all'1,8 per cento, evidenziando un calo di 0,06 punti percentuali rispetto alla precedente indagine.

 

[**Video_box_2**]Nell'eurozona "alcuni Paesi" devono "imprimere slancio al processo legislativo e attuativo delle riforme" per "rafforzare l'attività di investimento, favorire la creazione di posti di lavoro e aumentare la crescita della produttività".


 "I rischi per le prospettive economiche dell'area dell'euro rimangono orientati al ribasso". Nel bollettino si precisa che in particolare "l'indebolimento della dinamica di crescita nell'area dell'euro, unitamente all'acuirsi dei rischi geopolitici, potrebbe ripercuotersi sul clima di fiducia e soprattutto sugli investimenti privati". "In aggiunta - evidenzia l'eurotower - progressi insufficienti sul fronte delle riforme strutturali nei paesi dell'area rappresentano un fattore cruciale di rischio al ribasso per le prospettive economiche".

 

"Qualora si rendesse ancora necessario far fronte a rischi connessi con un periodo di bassa inflazione eccessivamente prolungato, il Consiglio direttivo della Bce è unanime nel suo impegno a ricorrere a ulteriori strumenti non convenzionali nel quadro del proprio mandato". Il Consiglio direttivo ha conferito agli esperti della BCE e ai comitati competenti dell'Eurosistema l'incarico di assicurare la tempestiva predisposizione di ulteriori misure da attuare se necessario, si legge ancora nel bollettino.

 

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