Jean-Claude Juncker (foto LaPresse)

Juncker si difende: "Nessun conflitto di interessi"

Redazione

Il presidente della Commissione Ue parla per la prima volta dopo le accuse di aver favorito un sistema fiscale agevolato per le multinazionali in Lussemburgo. "Non sono responsabile della tassazione nel mio paese", dice.

Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, prova a difendersi e, anzi, rilancia. Il lussemburghese ha confermato il suo impegno nel contrasto all'evasione e all'erosione fiscale in Europa negando l'esistenza di un conflitto di interesse o di essere responsabile delle operazioni fiscali del Lussemburgo che hanno favorito le multinazionali. Parlando al briefing della Commissione, Juncker è sceso direttamente nella sala stampa per definire la sua linea di 'difesa-attacco': "Niente nel mio comportamento mostra l'organizzazione dell'evasione fiscale, la realtà è il risultato dell'assenza di armonizzazione fiscale in Europa". "Non c'è conflitto di interesse" fra essere stato a lungo premier del Lussemburgo ed essere oggi presidente della Commissione che sta indagando sul 'tax ruling' in Lussemburgo praticato per Amazon e Fiat Finance and Trade, ha continuato Juncker. "Qui vale una regola: il commissario che si occupa di un settore non interviene su aspetti che riguardano il proprio paese, quindi non parlerò con la signora Vestager (commissaria all'Antitrust, ndr) dei problemi che riguardano il mio paese, non possono avere nessuna influenza su quanto verrà deciso".

 

Juncker ha annunciato inoltre che proporrà una direttiva europea "per estendere lo scambio delle informazioni automatico tra gli stati alle decisioni fiscali anticipate (tax rulings, ndr)" tra le amministrazione e le imprese. Juncker, sotto tiro perché come premier del Lussemburgo per 18 anni è responsabile delle pratiche fiscali del Granducato oggi nel mirino della stessa Commissione europea per sospetti aiuti di stato illegali, ha aggiunto che spera nel sostegno di tutti i 28 stati membri e che intende proporre l'estensione dello scambio automatico al G20.