Il co-fondatore di Zynga, Mark Pincus

Affonda la Borsa danese, l'Opa dei trenini e l'emulo di Uber

Alberto Brambilla

Dalla Danimarca alle prese con il più grande scandalo finanziario della storia recente, passando per Deutsche Bahn che investe in Piemonte e alle app di Pincus. Breve ricognizione dal mondo imprenditoriale.

Sorpresa! C’è del marcio a Copenaghen. La Danimarca è alle prese con il più grande scandalo finanziario della storia recente dopo che la Ow Bunker, terza compagnia del paese per ricavi netti e da poco quotata in Borsa, ha rivelato di rischiare il fallimento a seguito della scoperta di una frode operata da alti dirigenti della sua controllata di Singapore. Ow Bunker è una compagnia di logistica navale, dal 1980 rifornisce di olio combustibile (oil bunker) le grandi navi nei porti di 26 paesi, una quota di mercato del 7 per cento. L’entità della frode non è chiara ma la società, coi bilanci già in rosso, dice di soffrire perdite potenziali per 125 milioni di dollari (100 milioni in euro). La situazione è precipitata nelle ultime due settimane, il direttore della gestione rischi è stato licenziato, il titolo è sospeso da giovedì, ora l’azienda prende atto che “il valore di mercato del gruppo è perso”. Si procederà con l’amministrazione controllata per salvare il salvabile. Le rivelazioni gettano dubbi sulla solidità del listino danese. Ow bunker ha debuttato a marzo tra le fanfare – la seconda Offerta pubblica iniziale più grande dal 2010 –, valeva 880 milioni di dollari (641 in euro) e da allora ha perso il 42 per cento.

 

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Alla fine arriva Arriva? La consociata inglese Arriva, controllata dal colosso pubblico tedesco Deutsche Bahn, è stata la prima compagnia europea del trasporto pubblico a manifestare interesse verso la liberalizzazione delle ferrovie piemontesi. Il Piemonte è la prima grande regione d’Italia a indire un bando europeo per mettere a gara internazionale la gestione di alcune tratte ferroviarie locali dividendo l’offerta in tre lotti omogenei dal chilometraggio ridotto, come avviene in Germania e in altri paesi nordeuropei. Una gara con un unico e gigantesco lotto avrebbe portato quasi sicuramente alla vittoria delle Ferrovie dello stato, l’incumbent. La regione, affiancata dalla neonata Autorità dei trasporti, prevede di arrivare all’assegnazione nel 2017, il vincitore dovrà investire centinaia di milioni di euro per rinnovare il 65 per cento del parco treni. “E’ un’apertura del mercato significativa, un approccio che garantisce una distribuzione del rischio sia per la regione sia per gli operatori”, dice al Foglio l’ad di Arriva Italia Leopoldo Montanari. Arriva è il più grande operatore internazionale in Italia nel trasporto pubblico locale su gomma, ovvero reti di autobus. Sul mercato comunque si rumoreggia di altri gestori europei potenzialmente interessati a infilarsi nella breccia piemontese.   

 

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[**Video_box_2**]Pincus non gioca più. Mark Pincus, co-fondatore di Zynga, il popolare gruppo creatore di videogiochi per social network – il più noto è “Farmville” –, ha deciso di tornare alle origini e fondare Superlabs per scovare e creare nuove applicazioni per smartphone. Pincus, 48 anni, si lancia in una nuova avventura giacché quella di Zynga procede maluccio: ha perso centralità nell’universo dei giochi per Facebook e le performance sono pessime da quando è sbarcata a Wall Street nel 2011, ieri un altro tonfo dopo la trimestrale. Pincus è stato sostituito come ceo ma resta presidente. Ora parla soltanto del suo laboratorio, “un incubatore” di applicazioni utili nella vita reale e rivela l’ambizione di emulare il “modello Uber”, l’app dei taxi privati usata da milioni di persone. “Spero di usare ciò che ho imparato per fare nuovi errori”, ironizza. Per un’app by Pincus bisognerà aspettare un anno, forse quattro o cinque per vedere qualcosa di dirompente.

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  • Alberto Brambilla
  • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.