Il presidente Anci, Piero Fassino (foto LaPresse)

Legge di stabilità, gli enti locali e i sindacati continuano a bocciarla

Redazione

Durissima la Cgil che parla di "disastro sociale". E le Regioni dicono di essere vicine al "fallimento"

"Tranquilli, non molliamo". Matteo Renzi rientra a palazzo Chigi dopo la cerimonia all'Altare della Patria per la giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate e assicura ad alcuni cittadini che lo incitano che proseguirà nel suo impegno. E in mattinata riceve, sempre a palazzo Chigi, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per una riunione sui temi dell'occupazione e del Jobs act, insieme a Graziano Delrio. Intanto, mentre dalla Ue giunge una doccia fredda, prosegue alla Camera l'iter della legge di Stabilità. Oggi è la giornata delle audizioni di Abi, Rete imprese, sindacati, Regioni e comuni. In serata sarà lo stesso ministro dell'Economia, Piercarlo Padoan, a parlare alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato.

 

Le diverse parti economiche e sociali tratteggiano un bilancio in chiaro-scuro della manovra. L'Associazione Bancaria Italiana ritiene che il ddl Stabilità "contenga misure importanti ed innovative e che segni una discontinuità rispetto al passato", ma il direttore generale, Giovanni Sabatini, mette in guardia sulle misure di Tfr in busta paga e sui possibili "effetti che potranno avere sulla previdenza".

 

Stesso allarme da parte dell'Ance, che teme effetti negativi sulle pmi. Per il resto la rappresentanza dei costruttori giudica la manovra "innovativa sul piano della riduzione della pressione fiscale ma sul piano della crescita rimane sostanzialmente legata alla logica di austerità europea". Mentre un rapporto di Confcommercio stima che l'eventuale incremento di Iva e accise porterà una crescita dei prezzi del 2,5 per cento e "nel triennio 2016-2018 si avranno complessivamente 65 miliardi in meno di consumi da parte delle famiglie".

 

[**Video_box_2**]Ma le critiche più forti arrivano da Regioni, Comuni e sindacati, anche se il presidente Anci, Piero Fassino, riconosce "alcuni primi passi in avanti nella ridefinizione delle misure assunte in legge di Stabilità per i Comuni". "C'è la disponibilità da parte del governo che il fondo crediti di difficile esigibilità non sia più di 1 miliardo e mezzo, ma di 500 milioni in più, con conseguente abbattimento del saldo di patto di stabilità interno", rimarca. E, avverte, "questi passi significativi che noi apprezziamo non esauriscono però tutte le questioni da noi poste". Sergio Chiamparino ha invece sottolineato come se non ci sarà un percorso "condiviso che consenta di gestire in modo sostenibile i 4 miliardi di tagli" c'è il rischio di un aumento delle imposte locali.

 

Durissimo il giudizio dei sindacati. Per la Cgil, che torna a chiedere una patrimoniale per finanziare un piano per il lavoro dei giovani, il governo sta preparando "il disastro sociale" e le misure del ddl sono "inadeguate e insufficienti". Anche secondo la Cisl i segnali di discontinuità della manovra non sono sufficienti, mentre la Uil tuona contro il prospettato taglio ai patronati. Se ci sarà, scandisce Luigi Angeletti "occupiamo le sedi dell'Inps e poi quelle della politica".