Susanna Camusso (foto LaPresse)

Ma cos'è questo sciopero?

Redazione

Con l’esuberanza da raider della finanza trapiantato con successo nella City di Londra, il finanziatore renziano (number one) Davide Serra ha approfittato della grancassa della Leopolda (number five) per porre una questione attuale: a cosa serve uno sciopero generale durante una prolungata recessione?

Con l’esuberanza da raider della finanza trapiantato con successo nella City di Londra, il finanziatore renziano (number one) Davide Serra ha approfittato della grancassa della Leopolda (number five) per porre una questione attuale: a cosa serve uno sciopero generale durante una prolungata recessione? “Crea solo disoccupati”, dice il capo del fondo Algebris, “questa è la risposta da chi investe nel mondo, ciò che succede pragmaticamente”. Quanto basta per assestare un colpo alla Cgil di Susanna Camusso che da mesi vagheggia di scioperi generali  (la Fiom ne ha proclamato uno di 8 ore a novembre) ma intanto traccheggia immaginando ridicole trame para-massoniche per spiegare l’ascesa di Renzi. Intemerate che peraltro fanno crescere l’allergia verso le truppe camussiane nelle altre sigle. “Questa strategia di comunicazione fa danni a tutti”, per citare Paolo Pirani che così ha aperto il primo congresso unitario della Uiltec (tessile, energia, chimica) mercoledì a Venezia invocando un confronto nel merito col governo senza “scioperi che non bastano a costruire unità nei posti di lavoro”.

 

Chimici, si sa, tutt’altra pasta. Si discute pragmaticamente di limitazione del diritto di sciopero nel potente Partito socialdemocratico tedesco. Il tema, previsto nel contratto di coalizione tra la Spd e la Cdu di Angela Merkel, è tornato attuale dopo le proteste a staffetta dei piloti di Lufthansa e dei ferrovieri di Deutsche Bahn. Il ministro del Lavoro, Andrea Nahles (Spd), ha appena presentato una legge per limitare gli scioperi in aziende di settori nevralgici, come i trasporti, dove i conflitti sindacali generati da sigle minoritarie possono paralizzare servizi chiave. Si tratterà con chi ha più iscritti. Ma prima andranno cancellati i dubbi sull’incostituzionalità della proposta.

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