Il seggio elettorale aperto presso l'ambasciata ucraina a Mosca (foto AP)

In Ucraina vincono i filo occidentali. Mosca si dice "preoccupata"

Redazione

Il partito del premier Yatseniuk è sorprendentemente avanti rispetto all'alleato Poroshenko. La maggioranza in Parlamento è assicurata. Il Cremlino riconosce l'esito delle urne ma parla di "situazione estremamente pericolosa".

A seggi chiusi, l'Ucraina registra la vittoria dei partiti filo occidentali che, secondo i primi exit polls, avranno la netta maggioranza in Parlamento. Il partito del premier Arseni Yatseniuk è per ora in vantaggio, a sorpresa, su quello del presidente Petro Poroshenko che già oggi ha avviato il dialogo con il proprio alleato per formare una coalizione di maggioranza compatta al Parlamento. Il partito filorusso dell'ex ministro di Viktor Yanukovich, Yuri Boiko, ha raggiunto un risultato comunque positivo, con una percentuale vicina al 10 per cento e si è assicurato così la presenza in Parlamento. Male, invece, tutti gli altri partiti di stampo comunista.

 

La Russia ha riconosciuto come valide le elezioni per il nuovo Parlamento in Ucraina, ma ha anche espresso preoccupazione per la vittoria dei nazionalisti che, ha precisato il vice ministro degli esteri Grigory Karasin, rischia di far scattare nuove operazioni militari nell'est del paese. "A causa del sostegno ricevuto dalle forze espressamente nazionalistiche e scioviniste e dalla loro presenza alla Verkhovna Rada, c'è l'accresciuto timore che siano rinnovati gli appelli per l'uso della forza, dello strumento militare e dello spargimento di sangue per risolvere tutti i problemi del paese", ha affermato Karasin, citato dall'agenzia di stampa Ria Novosti, precisando che "si tratta di una situazione estremamente pericolosa".

 

Sebbene Mosca possa ancora influenzare le politiche di Kiev, ad esempio giocando come fatto finora la carta delle forniture di gas a Ucraina e Unione europea, il messaggio delle urne, ha detto Poroshenko, è chiaro: la maggioranza del paese è "favorevole al progetto di pace per raggiungere una soluzione politica della crisi del Donbass". Per il futuro allora si parla di Yatseniuk saldo al suo attuale posto di primo ministro per massimizzare l'apprezzamento generale dell'Occidente per il suo operato, soprattutto sul piano economico, dove il paese sta affrontando enormi difficoltà.

 

Yatseniuk ha finora provveduto a tagliare la spesa pubblica mentre la moneta ucraina ha perso il 40 per cento del valore nel cambio col dollaro solo dall'inizio del 2014. La vittoria del blocco filo occidentale rappresenta allora un'assicurazione sulla prosecuzione dell'agenda di riforme richieste da Ue e Stati Uniti, condizione essenziale affinché Bruxelles e Washington continuino ad aiutare la disastrata economia di Kiev.

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