Il premier britannico David Cameron (foto AP)

L'economia inglese va meglio del previsto? Allora paghi di più, dice l'Ue

Redazione

Londra cresce a una media superiore degli altri paesi e allora Bruxelles chiede un aumento di 2,1 miliardi di euro per il suo contributo al budget europeo. E' guerra tra Downing Street e l'Unione europea. 

Tra Londra e Bruxelles si apre un nuovo fronte di scontro. Il Financial Times ha rivelato che l'Unione europea ha chiesto alla Gran Bretagna, la cui economia va meglio del previsto rispetto agli altri paesi europei, di aumentare di 2,1 miliardi di euro il suo contributo al bilancio dei 28. Londra dovrebbe versare il finanziamento aggiuntivo, che rappresenta circa un quinto del contributo totale, entro il primo dicembre, data entro la quale, invece, la Francia - la cui economia va peggio - dovrebbe ottenere un rimborso di un miliardo.

 

Immediata la replica di una fonte di Downing street, secondo cui "non è accettabile cambiare i contributi per gli anni precedenti, la Commissione europea non aspettava questi soldi e non ne ha bisogno, lavoreremo con gli altri paesi" che si trovano in una situazione simile per "fare tutto quello che possiamo fare per contestare" questa manovra. Una richiesta che Bruxelles ha motivato ricordando che si tratta della pratica consueta di 'aggiustare' i contributi al ritmo di crescita dei paesi membri e che tiene conto anche del nuovo metodo di calcolo del pil, che include anche le attività illegalli. Il conto aggiuntivo al bilancio Ue che il Regno Unito dovrebbe pagare è stato giudicato "assolutamente inaccettabile" dal premier inglese David  Cameron. Parlando con toni molto accesi al termine del Consiglio  europeo, Cameron ha ricordato che l'economia britannica ora funziona meglio di quelle di molti altri paesi europei, ma che la richiesta europea "è completamente ingiustificata".

 

"Il contributo della Gran Bretagna riflette un aumento della ricchezza", ha spiegato la Commissione europea, nel giorno in cui è uscito l'ultimo dato sul pil britannico, cresciuto nel secondo trimestre dello 0,7 per cento. Coinvolta nella richiesta di un contributo aggiuntivo anche l'Olanda, il cui premier, Mark Rutte, ha già avuto un colloquio con il collega britannico David Cameron e ha fatto sapere di avere in mente una possibile azione legale contro Bruxelles. "E' una sorpresa per nulla piacevole, che solleva molti interrogativi - ha detto Rutte - Arriveremo in fondo alla questione e naturalmente chiederemo chiarimenti dettagliati alla Commissione".