Josè Manuel Barroso, presidente uscente della Commissione europea (foto AP)

Napolitano firma la legge di stabilità. Renzi all'Ue: "Due miliardi? Sforzo minimo"

Redazione

Bruxelles vede uno "scostamento significativo" dall'obiettivo di bilancio. Il dialogo comunque prosegue. Renzi tranquillizza tutti: "Li possiamo mettere anche domani mattina". Barroso contro la stampa italiana per la diffusione del contenuto della lettera.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato la legge di stabilità presentata dal governo nel giorno in cui è arrivata la lettera della Commissione europea con il giudizio espresso sulla legge di stabilità presentata dal governo e approvata al Senato. Mentre Renzi incontra i rappresentanti delle Regioni per trovare un'intesa definitiva sui tagli agli enti locali previsti dalla manovra, la valutazione di Bruxelles era attesa e non si discosta di molto da quanto il governo di Matteo Renzi si attendeva. L'Italia ha deciso di intraprendere "una deviazione significativa" dal percorso di avvicinamento per l'obiettivo di bilancio a nel 2015, scrive la Commissione di Bruxelles, nel documento inviato al governo italiano. La Commissione ha inoltre sottolineato la necessità di venire a conoscenza di "come l'Italia potrebbe garantire il pieno rispetto dei suoi obblighi di politica finanziaria" per lo stesso anno. Nella lettera i tecnici di Bruxelles chiedono al nostro paese informazioni aggiuntive che chiariscano le ragioni e i presupposti in merito alla deviazione temporanea del percorso di raggiungimento dell'obiettivo di medio termine.

 

Nel testo trasmesso dal vicepresidente della Commissione, Jyrki Katainen, al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, si ribadisce comunque la volontà di proseguire un dialogo costruttivo con l'Italia al fine di arrivare a una finale valutazione continuando un dialogo costruttivo con l'Italia per giungere ad una valutazione finale" della legge di stabilità.

 

Ora la Commissione si aspetta dei chiarimenti, soprattutto sul rispetto dei parametri su deficit, coperture e riforme, entro domani, 24 ottobre. "Questo permetterà alla Commissione di tenere conto del punto di vista dell'Italia nell'ulteriore procedura". Oltre all'Italia, anche Francia, Malta, Austria e Slovenia hanno ricevuto missive analoghe che invitavano i paesi a "spiegare meglio" come rispettare i parametri europei.

 

[**Video_box_2**]Renzi, nel pomeriggio, è entrato nel merito dei contenuti della lettera europea, tranquillizzando gli italiani: "Non mi pare che ci siano grandi problemi. Stiamo discutendo di 1-2 miliardi di differenza. Noi possiamo metterli anche domani mattina", ha detto il presidente del Consiglio arrivando al vertice Ue a Bruxelles. "In una manovra di 36 miliardi e un bilancio da 800 miliardi, e con un paese che ogni anno dà 20 miliardi all'Europa, il problema dei 2 miliardi che potrebbero in teoria essere necessari corrispondono veramente a un piccolissimo sforzo", ha aggiunto.

 

Barroso accusa la stampa italiana di diffondere notizie false

 

E' polemica intanto sul caso della pubblicazione e la diffusione del testo della lettera inviata dalla Commissione europea al governo italiano. Josè Manuel Barroso, presidente uscente, ha puntato il dito contro gli organi di stampa italiani. "La maggior parte delle notizie apparse sulla stampa italiana sulle posizioni mie e della Commissione - ha accusato Barroso in una conferenza stampa a Bruxelles al termine del vertice sociale tripartito - sono assolutamente false e surreali, non hanno niente a che fare con la realtà e se qualche volta coincidono è solo per caso"."Sistematicamente voci, fonti non autorizzate puntano a cose surreali, completamente inventate - ha continuato il presidente uscente dell'esecutivo Ue - e francamente sono deluso di vedere fino a che punto gli organi di stampa che reputo seri possano fare eco a certe notizie senza confermarle con me e con la Commissione. Non è un esempio di rigore, oggettività e professionalità". "Sono stupito della reazione di Barroso. La lettera è stata anticipata dal Financial Times. Questo è il momento della trasparenza totale", ha replicato il premier Renzi.