Un negozio Container store

Con profitti e stipendi da favola, Container Store è la nemesi di Amazon

L'azienda di Kip Tindell abbraccia una filosofia opposta. L’azienda, 6 mila dipendenti in  tutto, vende scatole, imballaggi e tutto ciò che serve per dare un senso di ordine alla propria casa, e i commessi – normalmente pagati il 30 per cento in meno dei magazzinieri – guadagnano 50 mila dollari l’anno, ben oltre la soglia dei 20 dollari l’ora.

New York. Il nome di Kip Tindell non è conosciuto quanto quello di Jeff Bezos ma meriterebbe di esserlo, perché il fondatore della catena Container Store rappresenta in qualche modo la nemesi di Amazon e del suo modello produttivo. Il gigante di Seattle si è fatto strada schiacciando la concorrenza riducendo i margini di profitto sui singoli prodotti e lavorando di quantità, offrendo nella sua vetrina digitale qualunque cosa in qualunque momento, su scala planetaria. Per sostenere questo modello di business Amazon deve però tenere bassi gli stipendi, ridurre i benefit per i dipendenti, incoraggiare il lavoro a contratto e promuovere scientificamente un turnover forsennato, cosa che nel quartier generale di Seattle è considerata come la somma virtù aziendale.

 

Amazon non dice quanto paga i 20 mila dipendenti che lavorano nei suoi magazzini, ma i dati ricavati attraverso le compagnie di reclutamento parlano di una media attorno ai 12 dollari l’ora, un dollaro e mezzo in meno rispetto alla media nazionale del settore. Wal Mart, l’azienda che si avvicina di più alla definizione di competitor, paga i suoi dipendenti 19 dollari all’ora. Il licenziamento è sacro ad Amazon, tanto che internamente circolano sempre offerte di denaro per lasciare la compagnia, secondo la duplice convinzione che nessuno è insostituibile – specialmente in quella perfetta catena di montaggio che fa funzionare i magazzini di Amazon – e che un lavoratore motivato e senza esperienza è meglio di uno esperto annoiato dalla routine. I dipendenti hanno anche trascinato l’azienda in tribunale perché non li retribuisce durante il processo di screening a cui tutti devono sottoporsi ogni giorno prima di uscire dal lavoro, per accertarsi che non abbiano rubato nulla. Quando ci sono centinaia di persone che staccano alla stessa ora il processo può richiedere mezz’ora o anche di più, e l’azienda si rifiuta di considerarlo tempo lavorativo. Tutto questo senza contare l’effetto che ha sul morale dei dipendenti la sfilata antitaccheggio a cui quotidianamente devono sottoporsi.

 

[**Video_box_2**]Container Store abbraccia una filosofia opposta. L’azienda, 6 mila dipendenti in  tutto, vende scatole, imballaggi e tutto ciò che serve per dare un senso di ordine alla propria casa, e i commessi – normalmente pagati il 30 per cento in meno dei magazzinieri – guadagnano 50 mila dollari l’anno, ben oltre la soglia dei 20 dollari l’ora. Il dipartimento del lavoro dice che in media i lavoratori nel retail guadagnano 25 mila dollari l’anno. Quelli di Amazon qualche migliaio in meno. La soglia di povertà per una famiglia di quattro persone è 23.850 dollari l’anno. Nel libro “Uncontainable”, Tindell spiega il cuore di una filosofia che ha trasformato un’azienda nata nel 1978 con un investimento di 35 mila dollari in una catena che fattura 750 milioni di dollari: “La regola è che uno vale tre. Cioè un dipendente ‘great’ vale tre dipendenti che sono semplicemente ‘good’”. L’idea, dunque, è che Tindell può permettersi di pagare un lavoratore il doppio rispetto alla media e ugualmente risparmiare: assumerne tre costerebbe di più.

 

Tindell ha creato un sistema di aumenti, benefit e incentivi nel lavoro che garantiscono performance sopra la media e danno stabilità all’azienda. A seconda dei risultati, un dipendente di Container Store può ottenere un aumento di stipendio dell’8 per cento ogni anno, oltre a tutti i benefit. “I dipendenti vincono, tu risparmi, i clienti vincono e tutti i colleghi vincono, perché lavorano accanto a persone speciali”. Cointainer Store ha appena pubblicato dati deludenti sulle vendite nell’ultimo trimestre, ma Tindell non si preoccupa troppo: l’azienda accelera sempre alla fine dell’anno, e ormai il modello di business è rodato. Non c’è bisogno di battaglie sindacali sul salario minimo per migliorare le condizioni dei lavoratori americani, basta comprare il libro di Tindell, ovviamente su Amazon.

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