Il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino (foto LaPresse)

La legge di stabilità soddisfa Confindustria. Protestano sindacati ed enti locali

Redazione

Squinzi promuove il governo. Ma i sindacati definiscono la manovra "un trucco". E Padoan non esclude che le Regioni possano alzare le tasse ma si dice sereno in vista della verifica del documento da parte dell'Ue.

Le Regioni potrebbero aumentare le tasse a seguito dei tagli previsti dalla legge di stabilità. Questa una fra le ipotesi, non esclusa dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. "Le Regioni aumenteranno loro prelievo? Può darsi - ha detto a Radio Anch'io - ma accanto al prelievo c'è sempre una destinazione delle risorse e saranno i cittadini a valutare se eventuali manovre di Regioni ed enti locali saranno giustificate o meno". Poi aggiunge: "I tagli della spesa possono essere una grande occasione per migliorare l'efficienza".

 

Le Regioni hanno infatti lanciato un forte allarme sulla sostenibilità dei tagli che sarebbero previsti dalla legge di stabilità nella Conferenza dei presidenti delle Regioni. I presidenti condividono la necessità di una manovra espansiva ma i tagli prospettati sarebbero troppo pesanti: "La manovra così come si configura è insostenibile", ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. La decisione del governo "incrina il rapporto che dovrebbe essere di lealtà istituzionale e di pari dignità istituzionale tra enti dello Stato".

 

"Il governo impone tagli per 4 miliardi alle Regioni, e siccome il 75 per cento delle spese regionali riguardano la sanità, i tagli ci saranno, eccome: si calcolano almeno in 2 miliardi". E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, che aggiunge: "E allora diventa un trucco dire che il governo non tocca il finanziamento del servizio sanitario nazionale fissato dal 'Patto per la Salute'. Se poi la riduzione dell'Irap non sarà compensata, rischia di crollare il finanziamento per i livelli essenziali di assistenza". "Questa spending review, continua Lamonica, "è finta: serve solo a finanziare la manovra economica, scaricandola poi sui cittadini tramite le regioni e i comuni. La Cgil scende in piazza il 25 ottobre anche per salvare il diritto alla salute".

 

La legge di stabilità approvata dal governo ieri sera è invece gradita agli industriali: "Va nella direzione della crescita. Ci sono provvedimenti che le imprese si aspettavano, quindi riteniamo sia una cosa molto positiva" ha affermato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. "Su quello che succederà a Bruxelles non posso fare previsioni - aggiunge parlando a margine del Forum Asia-Europa - mi auguro che non vengano messi ostacoli. Credo che se Renzi e il ministro Padoan hanno avallato queste cifre avranno fatto i loro calcoli e le loro verifiche".

 

[**Video_box_2**]Al contempo Padoan non appare preoccupato dal giudizio di Bruxelles: "Con la Commissione c'è un dialogo assolutamente cordiale e totalmente costruttivo che proseguirà nelle prossime settimane come da protocollo previsto". Per Padoan le "preoccupazioni" relative alle coperture previste nella legge di stabilità "sono senza fondamento". "Noi stiamo interpretando le regole del patto di stabilità tenendo conto di due fattori eccezionali: un quadro economico sfavorevole e, questa è positiva, un programma di riforme straordinario. Due condizioni che consentono di valutare con occhio più costruttivo l'andamento della finanza pubblica", ha ribadito Padoan, ricordando che l'Italia manterrà il rispetto del vincolo del 3 per cento nel rapporto deficit/pil. Le coperture "sono garantite da ulteriori progressi nella spending review e nellalotta all'evasione" ha aggiunto Padoan, sottolineando che il governo ha "esaminato tutte le voci di tagli ai ministeri, alle regioni e agli enti locali".