Il premier Renzi durante il vertice europeo sul lavoro in corso a Milano (foto AP)

Renzi al vertice di Milano: "Questa Ue non ci basta, ma prima pensiamo a casa nostra"

Redazione

Scontri in piazza tra polizia e il presidio di protesta Usb prima del vertice europeo sul lavoro. Schulz: "Prima la crescita, tagliare solamente non ha senso". Hollande: "Non parleremo di deficit".

"L'Italia sarà credibile nella sua volontà di fare le riforme solo se porterà a casa tutte le riforme che ha promesso da trent'anni e messo in cantiere concreto negli ultimi sei mesi", ha detto il premier Matteo Renzi, intervenendo alla Conferenza Ue sull'occupazione e cui partecipano capi di stato e di governo dell'Unione. Renzi ha affermato che "chi vuole cambiare il mondo e ha paura di guardarsi allo specchio non è credibile". Noi, ha proseguito Renzi, "non ci accontentiamo di questa Europa, non ci basta. Ma per essere credibili innanzitutto dobbiamo partire da casa nostra". "Un'azienda che non investe è finita. Un Paese che non cambia è morto. Un'Europa che pensa solo ai vincoli è arida", ha aggiunto Renzi. Pertanto, "senza crescita non c'è lavoro, senza lavoro non c'è dignità, senza dignità non c'è Europa. Tornare a porre l'attenzione sulla crescita significa chiedere all'Europa di tornare ad essere se stessa".

 

"Se trasformiamo l'Europa in una commissione che fa gli esami e fa le pulci ai paesi membri, ai governi liberamente eletti, forse stiamo rispettando le regole della burocrazia, ma certo stiamo uccidendo la speranza della politica. Perché se Europa diventa solo luogo non più di ideali ma di controlli, solo controlli, questo è paradossalmente il più grande regalo che possiamo fare alla antipolitica".

 

"Non avremo mai bilanci sostenibili se non abbiamo crescita e più entrate. Tagliare solamente non ha senso", ha sottolineato al suo arrivo a Milano  il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz, il quale non ha fatto mancare il personale endorsement al governo Renzi, definito "fantastico" dal presidente del Parlamento europeo. Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel si è complimentata con il premier italiano per la riforma del lavoro che il governo si accinge a concludere in Parlamento, definita "un passo importante".

 

Il ministro del Lavoro tedesco, Andrea Nahles, arrivando al vertice ha affermato che "rafforzare in Italia la formazione duale (in Germania è l'apprendistato aziendale, ndr) è una delle strade che vogliamo percorrere". Vogliamo cooperare con l'obiettivo di ridurre la disoccupazione giovanile", ha aggiunto Nahles. Proprio su questo tema, in Europa, "sono state fatte alcune cose ma non possiamo dirci soddisfatti. Si deve - continua - trovare il modo di mettere insieme le richieste dei datori di lavoro e le esigenze dei giovani, dobbiamo aiutarli". Per il ministro tedesco, è essenziale che la Commissione europea "trovi un modo per rendere la garanzia giovani effettiva: sono passati molti mesi dall'approvazione dello stanziamento di un miliardo per rendere il piano operativo. Mi aspetto - conclude - che la Commissione corra".

 

Durante gli interventi durante il vertice non sono mancati anche riferimenti al jobs act, in discussione al Senato. Mi congratulo con il presidente del Consiglio Renzi, si tratta di una riforma importante che può avere un grande impatto" sulla competitività dell'economia italiana, ha detto durante il suo intervento Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea.

 

Il presidente francese Francois Hollande, poco prima dell'inizio dei lavori, ha chiarito che none in agenda la discussione sul bilancio o sul deficit: "Oggi i capi   di stato e di governo discuteranno di occupazione e rilancio della crescita non di politiche di bilancio di cui i responsabili degli Stati Ue parleranno invece nel vertice di metà ottobre, ha chiarito Hollande.

 

[**Video_box_2**]Qualche tafferuglio fatto da spintoni e lancio di mortaretti si è registrato in tarda mattinata a Milano all'esterno del Mico, dove è in corso il vertice. Secondo il resoconto della polizia non ci sarebbero stati incidenti di rilievo. Secondo una prima ricostruzione, a provocare i disordini, seppur contenuti, sarebbero stati alcuni partecipanti del presidio di protesta Usb organizzato in mattinata in piazza Stefano Turr a Milano.Prima di questa 'azione' un gruppo di attivisti aveva occupato il passaggio pedonale che attraversa il Ponte della Ghisolfa, 'addobbandolo' con bandiere e striscioni contro il precariato. "Ai ministri del lavoro presenti a Milano - ha detto Pietro Cusimano, dell'Usb - vogliamo far arrivare un segnale forte e chiaro sulle politiche del lavoro, sempre più improntate al precariato e sugli effetti devastanti che stanno producendo sui lavoratori e sulle famiglie. E' il precariato una delle vere cause della crisi".