Un manifestante di Hong Kong si riposa per le strade della città. Le proteste sembrano essersi già placate (foto AP)

A Hong Kong si sfalda il movimento di protesta degli studenti

Redazione

Sono rimasti in pochi a manifestare in piazza. Iniziato il dialogo con le autorità.

A Hong Kong le manifestazioni per la democrazia e il suffragio universale che bloccano il quartiere finanziario della città e diverse zone del centro sono entrate nel loro decimo giorno, e l’entusiasmo degli studenti si sta logorando. Oggi i tre principali sit-in in corso erano appena presidiati. Le barricate erano ancora in piedi, ma nel sito principale, quello di Admiralty, c’erano circa 300 persone. Anche a Mong Kok, dove negli scorsi giorni ci sono stati scontri tra gli studenti e gruppi di residenti anti Occupy, i manifestanti erano circa 300, appena una cinquantina nella terza zona occupata, Causeway Bay. Lunedì mattina gli uffici governativi erano aperti e i manifestanti si sono accordati con la polizia per lasciare libero l’ingresso al palazzo del Capo dell’esecutivo C. Y. Leung. Molti degli studenti che ieri notte erano in piazza stamattina erano a scuola e in serata i presidi torneranno a riempirsi, ma l’impressione è che lo slancio delle proteste ormai sia quasi esaurito.

 

Nel fine settimana una delle organizzazioni pro democrazia, la Federazione degli studenti, ha iniziato i colloqui preliminari per aprire le trattative con il governo, ma il processo appare ancora lungo. Da giorni le autorità di Hong Kong stanno ingaggiando una guerra di resistenza con i manifestanti nel tentativo di sfiancare la protesta. L’alternarsi continuo di momenti di tensione (anche nel fine settimana i manifestanti hanno dato quasi per certa la repressione della polizia e i nervi sono stati tesissimi per ore) a offerte di dialogo ha sfiancato la resistenza degli studenti. Sono in pochi a proseguire le proteste, coscienti che nella guerra di resistenza, a meno di novità improvvise, sono destinati a perdere.

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