Walter Veltroni e Massimo D'Alema (foto LaPresse)

Come rimanere in guardia

Redazione

Qualche anno fa, quando per la prima volta la sinistra vinse le elezioni con Romano Prodi, Massimo D’Alema raccontò un aneddoto interessante. Dopo i festeggiamenti incontrò una anziana militante che gli disse, entusiasta, “che bello, abbiamo vinto le eleziioni ora potremo fare un’opposizione più forte”.

Qualche anno fa, quando per la prima volta la sinistra vinse le elezioni con Romano Prodi, Massimo D’Alema raccontò un aneddoto interessante. Dopo i festeggiamenti a Botteghe Oscure, tornando a casa a piedi, incontrò una anziana militante che gli disse, entusiasta, “che bello, abbiamo vinto le elezioni, ora potremo fare un’opposizione più forte”. Allora il segretario dei Ds comprese la difficoltà a trasformare una formazione che aveva introiettato in mezzo secolo il ruolo della opposizione in uno strumento di governo. Ora pare essersi dimenticato di quella riflessione e apre una contesa nel partito che denuncia in sostanza le alleanze necessarie per governare, quella esplicita con Angelino Alfano e quella costruita sulla “sintonia” istituzionale e non solo con Silvio Berlusconi. Il carattere della sua critica alla gestione di Matteo Renzi fa trasparire l’obiettivo reale di questa battaglia, che non riguarda affatto le questioni di merito, ma il ruolo politico del premier come segretario del partito (eletto dalle primarie).

 

Egualmente aveva cercato di ridurre Prodi a una funzione ancillare rispetto al partito, utilizzando anche lo spirito antagonistico dell’alleato rifondarolo, con le conseguenze note. Pier Luigi Bersani, per parte sua, aveva morso il freno quando gli era stato impedito di sfidare Walter Veltroni, e poi, quando è riuscito a imporsi nelle primarie sia come segretario che, poi, come candidato premier, si è dovuto ritirare per non essere riuscito  nemmeno a vincere una partita senza avversari. E’ stata una serie di polemiche e di ripicche retrospettive ad animare la combattività della “vecchia guardia” democratica, e proprio quel limite ha determinato non solo la scontata sconfitta numerica in direzione ma anche la dispersione della stessa opposizione.