Matteo Renzi (foto LaPresse)

Renzi dall'America striglia i rivoltosi

Redazione

"Realizzeremo le riforme indipendentemente dalle reazioni". E auspica a una revoca delle sanzioni contro la Russia.

"Realizzeremo le riforme indipendentemente dalle reazioni". Matteo Renzi in un'intervista al Wall Street Journal ribadisce l'intenzione di andare avanti nel programma riformatore del governo nonostante le critiche da parte della minoranza del suo partito e dei sindacati: "La riforma del mercato del lavoro è una priorità, bisogna andare avanti. Forse posso perdere le prossime elezioni ma per me è importante non perdere questa opportunità".

 

Da New York, dove si trova per l'assemblea generale delle Nazioni Unite, il presidente del Consiglio affronta anche il nodo articolo 18, punto di scontro attorno al quale l'unità del partito di governo è stata messa in difficoltà dalle critiche a mezzo stampa di alcune correnti minoritarie: "Rispetto tutte le idee, anche quelle del sindacato. Compromesso non è una brutta parola, possiamo raggiungere un compromesso se necessario. Ma in questo caso - dice a bloomberg tv - il compromesso non è la strada. Dobbiamo assolutamente investire in un nuovo mercato del lavoro".

 

Il governo proseguirà sulla sua strada quindi, con una promessa: "Escludo categoricamente la possibilità di nuove tasse in Italia". Poi un'appunto sull'Europa, "serve una visione per l'unione del futuro, puntare alla crescita non solo all'austerity. Abbiamo bisogno di una leadership diversa con una visione dell'eurozona", e su Mario Draghi, con un plauso e una presa di responsabilità: "Le decisioni di Draghi di stimolare l'economia sono buone, ma per il futuro credo che la cosa più importante sia realizzare riforme strutturali in tutti i paesi: ora la situazione è nelle mani dei governi, non della Bce".

 

[**Video_box_2**]Renzi guarda all'Italia, a un percorso di cambiamento che deve riguardare tutti, "perché è in gioco il futuro del paese", dal Pd a Forza Italia, "Berlusconi è il leader di un partito di minoranza, è un mio oppositore. Ma quando scrivi la nuova legge elettorale e le modifiche alla Costituzione, tutti devono essere al tavolo della discussione", ma anche a est, alla Russia: "Nelle prossime settimane verificheremo la situazione negli incontri dei leader europei e degli ambasciatori, e spero che si possano revocare le sanzioni contro la Russia molto velocemente. Non per le reazioni in economia, ovviamente importanti per l'economia e per l'Italia in diversi settori, ma per un messaggio che riteniamo molto importante: Ue, Usa e Russia dopo il 1989 hanno costruito una strategia comune e credo che se ci fosse un segno di pace potremmo tornare indietro su differenti posizioni".

 

Pacificazione e tentativo di arrivare a una stabilità politica nello scenario europeo necessaria per rilanciare esportazioni e consumi.

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