Barack Obama durante il suo intervento all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York (foto AP)

Ucciso in Algeria un ostaggio francese. Obama: "Con lo Stato islamico non si può negoziare"

Redazione

Nel discorso alle Nazioni Unite, il presidente americano invita gli altri paesi a unirsi alla coalizione internazionale contro i jihadisti. E sull'aggressione russa in Ucraina dice: "Le sanzioni continueranno se non seguirà la via della pace".

Il presidente americano Barack Obama, intervenendo di fronte alla 69esima Assemblea generale dell'Onu, ha chiesto al mondo di "unirsi" agli Stati Uniti nella lotta contro lo Stato islamico, definito nuovamente dal capo della Casa Bianca un "cancro" che "deve essere distrutto", un "male" con cui "non è possibile negoziare". "Non soccomberemo alle minacce", ha aggiunto Obama, ricordando che già 40 Paesi si sono uniti nella coalizione internazionale contro i jihadisti sunniti. Il presidente americano ha quindi invitato "quelli che si sono uniti" al Califfato a "lasciare il campo il prima possibile", proprio mentre si diffondeva la notizia della decapitazione in Algeria di un cittadino francese da parte di un gruppo jihadista appartenente allo Stato islamico.

 

 

Gli Stati Uniti "non sono in guerra contro l'Islam, che insegna la pace. Non c'è un noi e non c'è un loro, perché ci sono milioni di americani musulmani che fanno parte di questo paese. Respingiamo l'idea di una battaglia di civiltà", ha aggiunto Obama durante il suo intervento, sottolineando che il mondo musulmano deve "respingere con forza e in modo esplicito" l'ideologia di al Qaida e dello Stato islamico. Ha quindi ribadito quanto già detto ieri opo l'avvio dei primi bombardamenti in Siria: "Non siamo da soli in questa battaglia, non manderemo le truppe americane a occupare paesi stranieri, ma useremo i nostri raid per far indietreggiare lo Stato islamico", ha sottolineato il presidente.

 

Per combattere in modo efficace il terrorismo è necessario "affrontare il problema del ciclo dei conflitti, soprattutto quelli settari", che devono essere rifiutati dai leader civili, politici e religiosi, ha detto il presidente americano, spiegando che quella in corso "è una guerra senza vincitori". I conflitti in Siria e Iraq "hanno creato un terreno fertile di reclutamento per i terroristi, che inevitabilmente esportano questa violenza", ha spiegato Obama, convinto che "questa tendenza possa essere rovesciata", come si sta vedendo in Iraq, con il nuovo governo, e si auspica succeda anche in Siria. Proprio per questo "l'America sta addestrando ed equipaggiando l'opposizione siriana per contrastare lo Stato islamico e la brutalità del regime di Assad. Ma l'unica soluzione duratura per la Siria è politica: serve una transizione politica inclusiva per rispondere alle aspirazioni legittime dei siriani".

 

Il presidente americano Barack Obama ha invitato l'Iran a cogliere "l'opportunità storica" di un accordo sul suo programma nucleare. "Il mio messaggio ai leader e al popolo iraniano è semplice: non lasciate passare questa opportunità". "Possiamo raggiungere un accordo - ha proseguito, rivolto agli iraniani - che risponda ai vostri bisogni energetici, assicurando il mondo che il vostro programma è pacifico". "L'America - ha detto ancora il capo della Casa Bianca - persegue una soluzione diplomatica della questione nucleare iraniana, come parte del nostro impegno a fermare la diffusione delle armi nucleari e a perseguire pace e sicurezza nel mondo"

 

[**Video_box_2**]Obama ha affrontato anche la questione della crisi ucraina e dei delicati rapporti con Mosca. Gli Stati Uniti, ha ribadito il presidente americano, "continueranno a fare pagare alla Russia il prezzo dell'aggressione" in Ucraina e la comunità internazionale deve fare la propria parte per aumentare l'isolamento di Mosca. "Le grandi nazioni non dovrebbero essere in grado di essere prepotenti nei confronti di quelle più piccole", ha aggiunto Obama. Tuttavia, ha precisato, le sanzioni imposte alla Russia potrebbero essere cancellate se "Mosca deciderà di seguire la via della diplomazia e della pace". Se Mosca si avvierà lungo "un percorso di pace e diplomazia", un percorso che dopo la Guerra Fredda ha garantito "prosperità al popolo russo, allora revocheremo le nostre sanzioni e daremo il benvenuto ad un ruolo della Russia per affrontare le sfide comuni", ha aggiunto Obama.

 

Tornando al medio oriente, Obama ha anche parlato del conflitto a Gaza tra Israele e Hamas. "Lo status quo in Cisgiordania e Gaza non è sostenibile", ha affermato il presidente americano ribadendo la posizione degli Usa a sostegno della soluzione alla questione israelo-palestinese con "due stati che possono vivere fianco a fianco in pace e sicurezza"."Non possiamo volgere le spalle a questo impegno, non quando vengono lanciati missili contro israeliani innocenti, o le vite di così tanti bambini palestinesi vengono portate via a Gaza", ha aggiunto.

 

"Siamo pronti a difendere il nostro patrimonio di libertà", ha concluso Obama. "I cittadini del mondo ora guardano a noi qui", e si attendono che siamo "onesti, degni e coraggiosi quanto loro sono nella loro vita quotidiana - ha detto - Posso promettervi che gli Stati Uniti non si lasceranno distrarre o dissuadere da ciò che va fatto. Siamo eredi di un orgoglioso patrimonio di libertà, e siamo pronti a fare il necessario per garantirlo per le generazioni che verranno. Unitevi a noi in questa missione comune, per i bambini di oggi e quelli di domani".